MISSIONARIO: ROBERTO PNETTO (Salesiano laico)
Don Bosco Foundation Of Cambodia
P.O. Box 47
Phnom Penh - Cambogia
NOTIZIE GENERALI SULLA CAMBOGIA
La Cambogia ha una storia recente e riassume tutto ciò di negativo che può patire un essere umano: un genocidio messo in atto dai cambogiani stessi negli anni '70; la presenza invadente dei vietnamiti per tutti gli anni '80; un colpo di Stato riuscito negli anni '90.
Alcuni dati sono sufficienti a far comprendere la Cambogia di oggi: 11 milioni di abitanti di cui l'85% vive nelle zone rurali e produce un reddito che non copre nemmeno il proprio fabbisogno; la forza lavoro attiva occupa secondo le stime più recenti il 40% della popolazione; il 75% delle persone che lavorano sono impegnate nell'agricoltura; la parte restante nei servizi è solo una percentuale minima nell'industria. Meno del 10% della forza lavoro è salariata.
L'analfabetismo riguarda circa il 65% della popolazione compresa tra i 15 ed i 19 anni; tra i giovani che terminano la scuola elementare circa il 90% non prosegue gli studi in quanto ha bisogno di lavorare per sopravvivere. Negli anni seguenti gli anni '70, vari tentativi di ricostruzione culturale sono stati portati avanti, ma senza solide fondamenta le cose intentate sono sempre state occasionali e senza alcuna sinergia.
Da ricordare inoltre che la Cambogia è la Nazione al mondo che ha la più alta percentuale di handicappati fisici per scoppio di mine, è annoverata tra le dieci Nazioni più povere al mondo e più del 20% delle famiglie ha una donna come capofamiglia. Da sottolineare l'emergenza AIDS che sarà a breve la causa principale dei decessi, e il fatto che l'attesa di vita media non supera i 50 anni. La Nazione non ha una struttura sanitaria (nella capitale ad esempio esiste una sola ambulanza che dovrebbe servire oltre un milione di abitanti) e le malattie, nonché i decessi causati dalla malnutrizione sono in percentuale altissima.
La Cambogia sta ora ricominciando la sua storia, dopo decenni in cui le atrocità e le distruzioni sono state all'ordine del giorno. Un aspetto da sottolineare sono le violenze perpetrate all'epoca del regime di Pol Pot contro il corpo insegnanti: tutti gli esseri umani sono uguali quindi nessuno deve ricevere un'istruzione, per coltivare la terra questa non è necessaria. Su questa credenza il regime ha portato a termine l'uccisione di chiunque svolgesse attività di insegnamento, ha operato la distruzione di tutti i libri di testo ed ha intentato l'eliminazione di tutte le tracce di cultura diverse da quelle del regime stesso. Da non dimenticare che questo genocidio ha causato la morte di più di tre milioni di cambogiani e la fuga fuori dai confini del Paese di circa un milione e mezzo di persone.
La struttura scolastica locale è praticamente inesistente e dove esiste è del tutto inadeguata: gli insegnanti ricevono salari molto bassi che non li incentivano a mantenere il posto di lavoro. Il loro stipendio infatti si aggira sui 10 dollari al mese. inoltre hanno una preparazione in molti casi molto bassa, alcuni sanno a malapena scrivere, e nessuna conoscenza specifica riguardo le tecniche di insegnamento.
NOTIZIE DELL'OPERA SALESIANA
I salesiani vi giunsero nell'estate del 1990, quando ancora la guerra era nell'aria e nessuno avrebbe dato un soldo bucato per il coraggio di un prete belga Don Visser che sfidò tutti nel comperare dal governo un appezzamento di terreno alla periferia della capitale. "Vedrai che presto te lo confischeranno, secondo il principio dell'economia collettivista. A più di dieci anni da quel contratto, i salesiani gestiscono, ora, la più grande scuola della nazione. Ad inaugurarla, sarà proprio il primo ministro dei Khmer Rossi allora al potere. Attualmente i Salesiani operano in Cambogia attraverso la DON BOSCO FOUNDATION OF CAMBODIA con un progetto di Vocational Training; questo consiste in un piano volto a dare un'assistenza all'educazione della gioventù locale povera e con situazioni familiari travagliate. Oggi nel territorio cambogiano sono già attivi i seguenti centri: 2 scuole tecniche di preparazione alla professione; 4 centri di addestramento per ragazzi; 2 scuole di orientamento professionale rivolte alle ragazze; 1 centro di Alfabetizzazione dedicato ai ragazzi che vivono nelle fornaci.
SOSTEGNI A DISTANZA
La nostra Fondazione Mago Sales, per quanto riguarda i sostegni a distanza, si appoggia, dal 1997, alla Fondazione "Don Bosco Children Fund", che opera direttamente in Cambogia, mediante l'opera dei Salesiani, presenti in tre centri: Phnom Penh, Sihanoukville e Poipet.
La "Don bosco Child Foundation", allo stato attuale sostiene circa 5000 ragazzi impegnati in un centianio di scuole ( di questi, circa un migliaio sono sostenuti dalla nostra Fondazione Mago Sales)
LETTERA DI ROBERTO PANETTO
Phnom Penh, dicembre 2004.
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO DALLA CAMBOGIA
È l'augurio che vi porgo anche a nome dei nostri bambini/bambine, ragazzi e ragazze cambogiani che fanno parte della nostra grande famiglia qui in Phnom Penh.
Quest'anno gli allievi della scuola tecnica sono 470 e frequentano il corso biennale di preparazione al lavoro come meccanici, saldatori, riparatori auto, elettricisti, elettronici e stampatori.
L'oratorio quotidiano e festivo accoglie più di 500 bambini della zona per venire a giocare e studiare inglese ed anche e specialmente per conoscere don Bosco.
I bambini del programma Sostegno a distanza assiste oltre 4.600 bambini/e nelle province pìù povere della Cambogia. Quest'anno Daria, mia cugina, è stata la coordinatrice di questo progetto e si fermerà fra i bambini cambogiani un secondo anno come volontaria.
Oltre a Phnom Penh, le presenze salesiane a Sihanouk Ville con la scuola tecnica assiste oltre 300 giovani, a Battambang con i due centri di alfabetizzazione facciamo scuola a 220 bambini/e ed a Poipet con la casa di accoglienza per i bambini trafficati offriamo ospitalità a 200 bambini/e.
Un colpo di telefono che cambia la vita.
Da agosto scorso sono venuto a conoscenza di una dottoressa psicologa dell'ospedale russo qui a Phnom Penh, perchè sta curando una nostra giovane che soffre di depressione. Una mattina mi dice per telefono: "Don Bosco non si cura dei giovani poveri ed abbandonati? Bene, ne ho qui uno…". E fu così che conobbi Sak, un bambino di 14 anni, ma così piccolo da dimostrarne 10. Sak soffriva di forte mal di testa da oltre 8 mesi. Il male era così forte che Sak si batteva ripetutamente la testa sulle tempia e di tanto in tanto si tirava i capelli. Dissi alla dottoressa che ero pronto ad aiutarlo per l'educazione scolastica, però doveva guarirmelo! Le suore di Madre Teresa lo accolsero; dal controllo scanner alla testa del bambino tutto risultava normale e la psicologa concluse che il mal di testa era dovuto a depressione dovuto all'estrema povertà ed alla triste situazione famigliare: la mamma l'aveva abbandonato quando il piccolo Sak aveva solo 3 anni ed il padre morì alcolizzato dopo pochi mesi; i nonni lo presero con loro.
Passarono gli anni e Sak iniziò la 5 elementare. A scuola gli insegnanti chiedono continuamente soldi ed il nonno anziano è ammalato ridotto a pelle ed ossa. La nonna, disperata, non riesce più a portare avanti la famiglia e sovente si lamenta delle difficoltà economiche nelle quali stanno vivendo. A gennaio 2004 Sak comincia a lamentare un forte mal di testa che lo costringe a rimanere a casa e lasciare la scuola. I farmaci non hanno alcun effetto e la nonna vende un pezzo di terreno agricolo per avere qualche soldo e portare il bambino all'ospedale di Phnom Penh. Diversi viaggi di 5 ore per raggiungere la capitale e le analisi sempre negative non portano a nessuna conclusione. Ai nonni rimane solo più il terreno dove hanno la loro misera abitazione di paglia e bambù.
Quando Sak mi incontrò mi sorrise e la nonna mi disse che per lei era impossibile curarlo e me lo affidava come fosse mio figlio. Lo accompagnai alla scuola don Bosco e notai che era sorpreso specialmente al vedere la statua di don Bosco con un bambino povero accanto: mi disse: "Qui mi trovo bene!". In cucina le cuoche gli fecero festa e con semplicità mi disse che dopo un buon pasto sentiva meno il mal di testa. Mi resi conto che a casa della nonna non avevano il sufficiente per vivere…
Dopo due incontri con un medico specialista nella cura per bambini depressi, con la prospettiva di poter tornare a casa, andare a scuola e dare alla nonna un aiuto mensile per il sostentamento, Sak iniziò a sentirsi meglio ed il mal di testa è pressoché scomparso. Quando lo riportai a casa, al vederlo sorridente, le persone che l'avevano visto prima battersi la testa dal dolore non credevano ai loro occhi…
Un ringraziamento a quanti sostengono, con sacrificio, la gioventù cambogiana e rendono possibile la presenza educativa di don Bosco in Cambogia ed in altre parti del mondo.
Auguro a tutti la gioia nell'accogliere con noi Gesù Bambino nella persona dei poveri.
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO 2005.
Aff.mo Roberto