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RICORDANDO LE NUBI PESANTI DI SETTEMBRE

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Potete vedere tutte le foto delle giornate alla pagina: http://www.sales.it/index.php/fondazione/manifestazioni

Il tempo passa e logora le cose, fino a distruggerle, ma, a Novello, paese natale di don Silvio, molte cose, sono rimaste intatte… come la grande chiesa parrocchiale dove 40 anni fa don Silvio venne ordinato sacerdote o il piccolo teatrino della ex scuola materna dove 50 anni fa il mago Sales, allora con l’altisonante appellativo di Mandrake, fece il suo primo spettacolo di allegra magia.

Luoghi cari a coloro che qui sono nati e hanno passato la propria infanzia, luoghi e cose che sembrano uscite da un album di sbiadite cartoline…ancora intatte, proprio come i ricordi che, arricchendosi di preziose fantasie, trasformano la storia in magica leggenda, alimentando ancora i sogni di un tempo.

In quel 7 settembre del 2013 i ricordi si sono mescolati ai sogni belli di un’estate che stava per finire tra le nubi pesanti di settembre e si sono arricchiti della presenza di tanti amici e parenti… per festeggiare gli anniversari di don Silvio (40 anni di sacerdozio) e di mago Sales (50 anni di allegra magia).

40 anni di sacerdozio

La Santa Messa, concelebrata da don Silvio e don Armando e animata dallo splendido e straordinario coro “Gli Alunni del Cielo” da inizio ai festeggiamenti.

“Incipit missa”

“Silenzio… si prega”.

Pregare è lasciarsi ascoltare da Dio

per creare rumore nella nostra coscienza.

“Il Signore sia con voi”.

Saluto di Dio alla sua Chiesa

che porta con sé il rumore del mondo.

Queste le intenzioni di una Messa, di una preghiera… della Messa di don Silvio in quel suo 40° anniversario.

E nelle intenzioni ci sono tutti: papà Aldo e mamma Maria… lontani ma, ora vicini, Daria la sorella un po’ ansiosa, ma sempre premurosa, i parenti, pochi ma preziosi, Silvana, l’ideatrice della festa e tutti: i maghi come Silvan, venuto apposta da Roma, i tanti benefattori della Fondazione Mago Sales: amici senza età che ora si stringono attorno a don Silvio con commozione e meraviglia.

Don Silvio, nell’omelia, ricorda quel giorno di 40 anni fa, quando si gettò bocconi a terra, come richiesto dalla cerimonia dell’ordinazione, perché sapeva di essere un uomo, non fatto, dunque, di un legno diverso da quello di cui tutti siamo fatti.

Egli sapeva di condividere la sorte dell’uomo anche dopo che la destra di Dio, attraverso le mani del vescovo, si era posata su di lui: la sorte dei deboli, la sorte di quelli che sono stanchi, scoraggiati, inadeguati, peccatori.

Era ed è un fardello pesante da portare la grazia di Dio. Ma egli allora non era solo: pregavano con lui e per lui le voci fresche e spontanee dei bambini, le voci roche e gravi dei vecchi e la scena non era per niente drammatica, ma soffusa di serenità.

Don Silvo non si è mai sentito solo. E ora dice grazie a quanti sono stati accanto a lui in tutti questi anni.

Grazie per il dono della vita, per il dono della fede, per il dono dell’amicizia.

Grazie non certo per i regali ricevuti e graditi in quel giorno… Grazie soprattutto per il dono dell’amicizia. Al mondo non c’è nulla di più prezioso del cuore della gente… in particolare dei piccoli della terra. Per loro don Silvio è prete e per loro fa il mago. “Io vi voglio bene - dice accorato don Silvio - Ritenetemi sempre il vostro PRETE. Non abbiate timore di infastidirmi venendomi a cercare, anche solo per ricevere un sorriso, dopo un gioco di magia, o per asciugare, insieme, una lacrima, a seguito di un dispiacere subito o di una disgrazia avvenuta. Non abbiate paura di richiedere e di ricevere il dono più grande della coscienza umana: il perdono dei peccati. Solo così sarò uomo di Dio, ma soprattutto amico dell’uomo… amico vostro”.

“Ite Missa est”.

Andate, questa è la Messa

e portate

benedizione ai sofferenti,

comprensione ai difficili,

sorrisi ai bambini,

carezze agli anziani,

amicizia ai parenti,

condanna ai corrotti e ai prepotenti,

conversione ai troppi numerosi indifferenti…

gioia e pace a voi stessi.

50 anni di allegra magia

In quel giorno di festa, un amico mago ha inviato al suo maestro mago Sales un bigliettino con il seguente messaggio: “Assistendo ad un tuo spettacolo è come partecipare ad una Messa e assistendo ad una tua Messa è come partecipare ad uno spettacolo. Sei forte mago-prete”.

E allora, dopo la Messa lo spettacolo di Magia, come è sua tradizione… da anni.

Il teatrino è sempre lo stesso, come 50 anni fa, quando giovane chierico-mago presentò il suo primo spettacolo pubblico. Allora ad assisterlo fu papà Aldo..

Qui don Silvio, timido chierico salesiano, con l’altisonante nome d’arte di “Mandrake” divertì e fece sorridere, familiari, amici e alcuni bambini di Novello (una trentina in tutto).

Dopo di loro fu la volta di centinaia di migliaia di bambini del mondo, che provarono la stessa allegra meraviglia. Questo divenne il programma di vita di don Silvio, che, con lo pseudonimo di “magio Sales”, si definì prete per vocazione e mago per passione.

Ora ad applaudirlo tra i tanti amici e parenti, c’è anche Silvan, icona della magia italiana.

“un ricordo particolare e un grazie a tutti coloro che sono intervenuti il 2 settembre (giorno esatto del mio anniversario di Messa) a Torino, presso la chiesetta di san Francesco di Sales a Valdocco, casa madre dei Salesiani. Anche li, per i tanti che sono intervenuti è stato un momento indimenticabile”.

 

 

 

 

 

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