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LA FONDAZIONE MAGO SALES PER L'EMERGENZA SIRIA

LA FONDAZIONE MAGO SALES PER L'EMERGENZA SIRIA

siria 

La guerra civile in Siria ormai è una tragica realtà, un bagno di sangue destinato a durare a lungo.

Nel mese di luglio l’escalation di violenza ha spinto la comunità internazionale a definire ufficialmente il conflitto siriano come guerra civile con conseguenze disastrose per la popolazione che paga come sempre il prezzo maggiore, i bambini in particolare.

Raid ed incursioni che paiono essere usati volutamente contro i civili, data la frequenza degli attacchi contro i rifugi, gli ospedali poco dopo l’arrivo di un gran numero di feriti o le file fuori dai negozi. Veri e propri crimini di guerra.

Solo nelle ultime settimane, in Siria sono stati uccisi e feriti centinaia di civili, molti dei quali bambini.

Il conflitto siriano in cifre, che crescono quotidianamente senza sosta:

32.000 persone hanno perso la vita, circa 2.500 sono bambini

250.000 persone sono state ferite

1.700.000 sono state costrette ad abbandonare le proprie case

350.000 le persone che hanno cercato protezione fuori dalla Siria

2.800.000 subiscono in prima persona le conseguenza della crisi

3.500.000 di persone sono a rischio di insicurezza alimentare

 

In questo caos dove sembra che non ci sia una soluzione, sorge spontanea la domanda se ci potrà essere un ‘domani’ per i bambini così duramente provati.

 

Quei bambini per i quali sono stati sanciti DIRITTI sacrosanti quali crescere, giocare, sognare un futuro…

Sembra impossibile che a tutt’oggi non si rispettino i diritti fondamentali: il diritto alla vita ed alla libertà.

 Sosteniamo anche noi i missionari salesiani in Siria perché offrano cibo e rifugio a questi bambini ed a tutti coloro che sono in difficoltà.

 

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Notizie dai Salesiani nel paese

4 settembre 2012 - Don Munir, ispettore del Medio Oriente, ci ha inviato una nuova nota* sulla situazione in Siria. Vi invitiamo a leggerla e a sostenere l'appello che insieme ad Agire abbiamo lanciato per aiutare la popolazione inerme, vittima delle violenze. 

Carissimi,
vi informo sulla situazione della Siria e la tragica situazione degli sfollati e dei profughi, e in modo particolare sulla nostra presenza salesiana a Damasco e Aleppo e Kafroun.

La situazione

La situazione del paese, sta peggiorando, le ultime notizie riferiscono che Aleppo e Damasco e dintorni sono attaccate e bombardate. La carenza di carburante, elettricità, acqua, pane, gas, benzina e auto, oltre alle paralisi dei mercati e alla disoccupazione, si aggiunge alla mancanza di sicurezza e al caos. Le comunicazioni elettroniche sono diventate difficili. La situazione economica generale peggiora a vista d’occhio, a causa della chiusura di fabbriche e attività e della conseguente dilagante disoccupazione.

Più di 30.000 persone sono state uccise, i feriti sono circa 200.000 feriti, con migliaia di famiglie tra sfollati e rifugiati. Si è innescata la violenza, con omicidi, rapimenti, atti di vandalismo, saccheggi, incendio degli edifici governativi e impianti di pubblica utilità. La violenza ha sconvolto e ridotto in frantumi il tessuto demografico e l’antica convivenza.
Assistiamo ad un fenomeno senza precedenti in Siria, il rapimento di persone.

Fortunato chi riesce a negoziare il riscatto. Inoltre, ci sono i blocchi stradali che diverse fazioni o individui hanno messo su quasi tutte le autostrade siriane. Questo rende ogni viaggio molto rischioso e ha creato uno stato di orrore, disgusto e grande incertezza. Migliaia di persone hanno perso la casa, molti hanno urgente bisogno di cure mediche e di aiuti umanitari.

Dalla metà di marzo del 2011, la Siria, che è nota al mondo per la sua ricca storia, la cultura ed il sano ed esemplare pluralismo, sta vivendo oggi un caos senza precedenti. In questo momento non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Siamo molto tristi, preoccupati e sfiduciati per quello che sta succedendo in Siria nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Anche se manteniamo la speranza che una soluzione pacifica verrà trovata.

Vi invito a condividere con me ferventi preghiere per una soluzione pacifica della crisi siriana, per la sicurezza e la stabilità.

Sfollati e rifugiati

Ormai si contano circa un milione e mezzo tra sfollati e rifugiati. La maggior parte degli sfollati interni ha cercato rifugio nelle città di Damasco e Aleppo, e nelle zone montagnose intorno a Homs e Hama, zona in cui hanno avuto inizio gli scontri. Gli sfollati sono stati ospitati in scuole e strutture pubbliche. Per le migliaia di famiglie sfollate la situazione è drammatica, molti hanno urgente bisogno di cure mediche e aiuti alimentari, ma gli aiuti umanitari hanno difficoltà a essere recapitati e sono ancora scarsi. Oltre 300.000 siriani sono già approdati nei 4 campi profughi costruiti nei paesi confinanti.
In questa fase è quanto mai importante sostenere le minoranze religiose, fornendo assistenza specifica e contribuendo ad alleviare lo stato di incertezza dettato dalla sempre più frequente perdita del lavoro e dall’acuirsi degli scontri che attualmente coinvolgono i loro quartieri. La fuga all’estero delle minoranze religiose autoctone priverebbe la futura Siria del suo pluralismo religioso, sociale e culturale con il ruolo che questo comporta nel processo di democratizzazione e nel recupero di una convivenza pacifica.

I Salesiani di Don Bosco in Siria

I Salesiani cercano di realizzare attività di sostegno alle famiglie di sfollati nelle città di Damasco, Aleppo e Kafroun con particolare riguardo ai bambini e ai giovani. Promuovono attività ricreative ed educative nelle scuole e negli altri istituti e centri di accoglienza che ospitano gli sfollati.
Molte scuole e strutture educative e ricreative di Aleppo e Damasco sono state utilizzate per accogliere gli sfollati provenienti dalle campagne e dai quartieri più colpiti dagli scontri. In queste strutture i bambini e i giovani portano avanti una vita basata sulla ricerca della sussistenza.

Proprio a causa della situazione le strutture Salesiane sono rimaste senza i consueti beneficiari: gli scontri impediscono ai giovani di raggiungerle. Sono gli stessi salesiani e tutti i collaboratori laici a raggiungere gli sfollati.

Si compiono cmq attività di sostegno alle minoranze religiose, volte al loro sostentamento nella fase si emergenza e indirizzate a migliorare lo stato di insicurezza in cui versano le famiglie e ad evitare la loro fuga dal paese. Tutto è finalizzato a sostenerle nella ricerca di un alloggio, a procurare loro alimenti, vestiario, materiale didattico e medicine.
Oltre a tutti questi impegni, è da rilevare che attualmente le comunità salesiane presenti in Siria aprono ogni sera i loro centri, per accogliere familiarmente tutti quelli che lo desiderano, scambiando momenti di fraternità, di sostegno reciproco e di sentita preghiera compartecipata.

Testimonianze dei nostri giovani a Damasco e Aleppo - Estate 2012

I giovani siriani stanno vivendo oggi un’esperienza dolorosa e insolita, che sta lasciando tracce nella loro vita, nei loro sentimenti e anche nei loro sogni. Perciò Don Munir El Rai ha tenuto due incontri con la “Gioventù Don BOSCO” sia ad Aleppo che a Damasco, trattando il tema: Come vivi questa crisi ? Quali sono i suoi effetti positivi e negativi sulla tua vita ?.
La discussione ha provocato il racconto di varie esperienze personali vissute dai giovani. Con sincerità hanno esposto come le vicende hanno marcato la loro vita.
Sentire il dolore dell’altro, il crescente desiderio di aiutare e lo spirito comunitario sono i risultati più importanti prodotti dalla crisi.

D’altra parte, tutti hanno dimostrato un interesse alla vita politica, al punto che non c'è nessuno, bambino, giovane o adulto, che non ne parli. Ma non solo, é cresciuto un forte senso patriottico, inducendo tutti a conoscere il valore della pace, ormai diventata la priorità e l’invocazione principale, soprattutto nelle preghiere.
I bambini e i giovani purtroppo si stanno assistono alla violenza con tutti i suoi aspetti dolorosi e brutali, mentre sentono ogni giorno i boati delle esplosioni. Spiega Rania, una giovane del “Gruppo Don Bosco” di Aleppo: “Mi fa male vedere i bambini crescere con queste brutte immagini, senza sicurezza, presi da una paura costante”.

È proprio la paura l’elemento negativo più grave che è emerso. Oggi la sentono tutti e in modo permanente: paura di perdere una persona cara, come é già successo ad alcuni; paura del futuro con tutte le sue eventualità; paura dell’ignoto o semplice paura di trovarsi proprio in mezzo ai pericoli. Per di più i giovani si trovano adesso ad affrontare una grossa difficoltà economica. Tanti hanno perso il lavoro e non riescono a trovare una nuova opportunità.

Purtroppo la crisi, secondo Nawras del centro giovanile di Damasco, ha mostrato che ci manca la cultura del dialogo. Tante volte non rispettiamo l'opinione dell’altro, come se ci fosse un divario che ci separa.

Chiaramente la morte è una dei più brutti elementi negativi, soprattutto la morte degli innocenti, specie se causata dall’odio tra la gente. Una ragazza dice: “Prima sentivamo di vivere in autentica convivenza e in vera integrazione nella società. Oggi invece parliamo di fazioni e spieghiamo ai bambini che cosa è il settarismo!”.
Come figli di Don Bosco, abbiamo una missione educatrice piena di sfide educative. In particolare: costruire la pace e la coesistenza pacifica, sostenere il dialogo, rifiutare la violenza, respingere l’odio, ossia, l’educazione “del buon cristiano e dell’onesto cittadino” (Don Bosco).

Don Munir El Rai

Ispettore dei Salesiani nel Medio Oriente

* Estratto dal comunicato n. 2 dei Salesiani Don Bosco, Ispettoria MEDIO ORIENTE – 30 agosto 2012

 

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