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C.F. 97619820018

Papua

PROGETTO

  • Dicembre 2001
    SOVVENZIONAMENTO CORSO DI INSEGNANTI IN PAPUA
    Beneficiario è stato il salesiano don Panfilo neo eletto Vescovo in una diocesi dell’isola di Papua.
    Tale progetto è stato sovvenzionato mediante lo spettacolo di magia al teatro San Barnaba a Brescia.
    Sono stati inviati 7776, 85 Euro.


Leggi giornalino n 19, pagina 2:

Thailandia

maremoto_Salesiani_Madras.pdf

2005
Emergenza maremoto.
In occasione dell'emergenza "Maremoto", la Fondazione si è prodigata immediatamente per una raccolta fondi a vantaggio della ricostruzione in Tailandia e Sry Lanka (ricostruzione scuole).
Referenti dei progetti sono state le comunità missionarie salesiane residenti in loco e il VIS in Italia.
In totale si sono raccolti 25.000 Euro.
In tale occasione è stato realizzato un numero speciale del giornalino.

http://www.sales.it/maremoto_Salesiani_Madras.pdf
http://www.sales.it/giornalino/suppl30.pdf

Sri Lanka

Ricostruzione di casette nel villaggio di Batticaloa in Sri Lanka.

PROGETTO:
Ricostruzione di casette nel villaggio di Batticaloa in Sri Lanka.
 Costo per ogni casetta EUR 7,475.00
Padre Pierluigi Vaira, missionario, ha motivato l’offerta di aiuto della Fondazione con questa giusta motivazione: “In particolare abbiamo pensato ad alcune famiglie del villaggio, la cui casa è ormai quasi inagibile, specialmente ora che sono riprese le piogge. Abbiamo pensato di utilizzare qualunque somma disponibile per fare delle casette più dignitose: una o più, a seconda della somma che sarà disponibile”.
 
 
Referente Padre Pier Luigi Vaira, missionario di Cherasco
 
Descrizione del contesto locale
Il distretto di Batticaloa si trova nella provincia orientale dello Sri Lanka, un’area che è stata per lungo tempo sotto il controllo della guerriglia. È la terra, come anche il nord, della popolazione tamil del paese.
Dal 1983 lo Sri Lanka era attanagliato da una guerra civile conclusasi finalmente nel maggio 2009. Batticaloa, che ha conosciuto una relativa prosperità durante i primi due decenni dopo l’indipendenza, non ha conosciuto di recente un granché di sviluppo. La popolazione è in buona parte migrata in altri paesi o morta a causa della guerra. La presente generazione non aveva mai conosciuto la pace, e non vedeva prospettive di futuro. Quest’area già tribolata è stata colpita dallo tsunami del 2004, aggiungendo sofferenza al dolore.
Recentemente qualche segno di sviluppo comincia a vedersi, e la gente comincia a sperare di nuovo.
 
Attività dei Padri Somaschi e situazione dei ragazzi
Il vescovo locale ha chiesto l’aiuto dei Padri Somaschi ed alle Suore Missionarie Somasche secondo il loro lavoro tipico: prendersi cura di ragazzi che non sono in condizioni di vivere con la loro famiglia.
Vari di loro hanno perso uno o ambedue i genitori: in alcuni casi un genitore ha abbandonato la famiglia, già in situazione di povertà estrema; in altri casi sono morti a causa della guerra civile o dello tsunami del dicembre 2004, in qualche caso di morte naturale.
Data l’emergenza dei profughi di guerra dell'ultima parte del conflitto, vari sono i ragazzi del nostro centro che hanno ambedue i genitori, ma che hanno dovuto sfollare a causa della guerra e vivevano nei campi profughi. Per questo motivo quelli che avevano le situazioni più difficili sono stati accolti in casa nostra, per poter continuare gli studi senza perdere tempo prezioso.
A tutti questi ragazzi si offre un ambiente familiare e sereno, una casa dove possano vivere sani e studiare tranquilli (con un orario che permetta tempi ed ambienti silenziosi per lo studio insieme al gioco, agli hobbies ed alla preghiera), una dieta regolare equilibrata, degli insegnanti che li assistano quando mostrano debolezze nello studio, un controllo medico periodico ed assistenza medica quando necessario.
Inoltre bisogna pensare anche al futuro, e quindi il centro include una scuola professionale che in meno di cinque anni è passata da zero a 270 studenti. Ovviamente tanti giovani della zona usufruiscono anch'essi di questo servizio. È essenziale che i giovani trovino un lavoro: solo allora possono percepire che la loro vita è utile, sperimentare una certa prosperità e speranza per il futuro, e quindi non avere interesse a lasciarsi coinvolgere o arruolare da elementi destabilizzanti.
La scuola offre diversi tipi di corsi nei campi dell'informatica, della segreteria aziendale, insegnamento in scuole materne, sartoria, panetteria e pasticceria. Ogni campo ha ulteriori suddivisioni e livelli.
 
Proposal for Financial Aid for House for the poor
 
1. Request
 
            1.1 Brief description of the context
            Batticaloa is one of the major capital cities in the Eastern Province of Sri Lanka. Batticaloa is part of the dry zone of Sri Lanka, and the east of Batticaloa is surrounded by sea and lagoon.
            Miani Nagar is located at 9 Km from Batticaloa town, in a village called Thannamunai, in the vicinity of pastures.
            The operation of the organization is not restricted only within Thannamunai geographical area but works with other communities up to Vandaramulai.
 
1.2 Beneficiaries of the intervention
There are many poor families around us and we are trying to help them to have a dignified life. With the help of some people we were able to build some toilets and dig some wells for them. Now we have seen some families are suffering lack house and often they are in the water during the raining season. We have already built two houses for the neediest families and still there are some families who are in dire need of having a house. Some families have got old parents who are physically ill and to cannot move from place to place. So we are looking some help to build a house for the needy families.
 
1.3 Foreseeable time-frame for the realization
The project will be realized within 8 months.
 
2. Expected effects of the project and the impact on the beneficiaries
            6.1.1 The aged parents will be looked after in dignified way.
            6.1.2 This will improve livelihood developments.
            6.1.3 Children will go to school regularly
 
3. Cost of the proposed Budget
            The total cost of the construction of the house is LKR =1,098,795.00
 
                           SUMMARY OF CONSTRUCTION OF THE HOUSE  
         
         
EXCAVATION      
95,475.00
       
 
CONCRETING      
165,380.00
       
 
MASONRY WORK & VAPOUR BARRIER      
145,123.00
       
 
ROOF WORK / ROOF PLUMBING      
150,870.00
       
 
METAL WORK (Timber work)      
135,530.00
       
 
WALL/FLOOR/CEILING FINISHES      
137,432.00
       
 
PLUMBING & SANITARY FITTINGS      
65,750.00
       
 
ELECTRICAL WORK      
85,475.00
       
 
PAINTING      
68,050.00
       
 
MISCELLANEOUS      
49,708.00
Total
     
1,098,795.00
 
4. Requested Contribution from Donor:
 In local currency:        LKR 1,098,795.00
 In Euro:                       EUR 7,475.00            (EUR 1 = LKR 147)

Progetto Pakistan (Estate 2010)

Un disastro senza proporzioni, senza precedenti. Le cifre sono enormi.

Alla fine 14 milioni di persone sono state colpite dalle recenti alluvioni. 14 milioni di disperati. Alle vittime delle piogge monsoniche, si aggiungono di ora in ora gli effetti mortali delle frane. Per gli aiuti umanitari è una corsa contro il tempo. La pioggia, in queste ore, è particolarmente intensa nel nord della valle di Swat, provincia di Khyber Pakhtunkhwa, in Pakistan. La regione, a vocazione agricola, è stata danneggiata dalle inondazioni. Il fiume Swat è esondato e 22 ponti dello stesso corso d’acqua sono stati inghiottiti dalla furia delle acque che stanno scorrendo giù verso i fiumi Kabul e Indo. Per l’Alto Commissariato per i rifugiati c’è carenza di cibo e medicine. Mancano l’energia elettrica e il gas. L’acqua potabile non è disponibile: i pozzi sono pieni di fango. Anche la capitale del Pakistan, Islamabad, è sommersa da piogge scroscianti.

L’Unhcr sta chiedendo più di 21 milioni dollari per rispondere ai bisogni urgenti della popolazione, compresi i rifugiati afghani e le comunità pachistane.
Anche la comunità salesiana di Don Bosco presente in Pakistan si è attivata immediatamente per portare i primi aiuti.
 
 
Don Pietro Zago, missionario Salesiano Italiano presente nel Paese dal 1999, direttore del Centro Don Bosco di Quetta, ci scrive:
 
    "Grazie a Dio la città di Quetta è stata fino ad adesso risparmiata, ma al nord è un disastro ed è caos assoluto. Accompagnato da alcuni amici mi sono recato presso alcuni campi per rifugiati messi su dal governo fuori dalla città. Mi ha impressionato il numero delle famiglie scampate all'alluvione a Sibi (localita' a 120 km da Quetta) che il governo ha ora trasportato nei dintorni di Quetta. Ora ci stiamo organizzando per assistere le famiglie piu' bisognose e numerose e per portare loro cibo a sufficienza per un mese: un sacco di farina (40 kg), olio per il chapati (pane), lenticchie, zucchero e the. In seguito ci impegneremo anche a procurare le medicine per gli ammalati. C'è tanta sofferenza attorno a noi che Don Bosco ci chiede di alleviare. Se ricevessimo offerte e donazioni per gli alluvionati siamo pronti ad aiutare centinaia e centinaia di famiglie sfollate. E’ stato già condotto un censimento generale per individuare le famiglie più bisognose, quelle con numerosi bambini, donne e persone anziane. I bisogni immediatamente rilevati sono stati quelli legati all'assistenza alimentare, distribuzione di generi di prima necessità, distribuzione idrica e medicine per un mese intero. Il clima mite rende il bisogno di vestiti meno urgente. Trascorso un mese di assistenza nei campi, l'obiettivo sarà di accompagnare, le famiglie presso le terre di provenienza, nei propri villaggi, e supportarli nella ricostruzione o riparazione delle proprie abitazioni. Don P. Zago”
 
Siamo certi che accoglierete questa richiesta di aiuti con la consueta intensità di offerte a vantaggio delle popolazioni colpite e vostro, infatti chi dona agli altri con generosità dona anche a se stesso.
 
Le offerte possono essere inviate alla Fondazione Mago Sales tramite:
BOLLETTINO POSTALE - c/c 42520288 -FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
BONIFICO BANCARIO: IBAN IT73X0306930530100000061253
CARTA DI CREDITO sul sito www.sales.it

Indicando come causale: PAKISTAN

Pakistan

SITUAZIONE
A motivo dell’emergenza della guerra in Afganistan, si è cercato di aiutare la nuova missione salesiana a Quetta in Pakistan, dove confluivano numerosi profughi. 
Responsabile del progetto: il missionario salesiano don Pietro Zago. 
Le offerte sono state raccolte in seguito ad un grande spettacolo dei “Magiciens sans frontieres” a Brescia il 27 – 10- 2001. Organizzatrice della manifestazione: Laura Ghidini.

- Informazioni su archivio manifestazioni:

- Informazioni su giornalino: 

bambini  della missione salesiana di Quetta

INDIRIZZO MISSIONARI (2001)

- Missione Salesiana
Don Pietro Zago
Don Bosco Center
Samungli Road, P.O. Box 322
Quetta 87300
Pakistan

- Family Educational Services Foundation
P.O. Box 1055
Room 508
Regal Trade Square Bidg.
Saddar Karachi – 7422 - Pakistan

Mago Sales in missione in pakistan

PROGETTI

  • Novembre 2001
    CIBO E MEDICINALI PER I PROFUGHI AFGANI IN PAKISTAN
    In seguito allo spettacolo sono stati inviati Euro 10329,14, per l’acquisto di generi di prima necessità: cibo e medicinali.
    Leggi giornalino n. 20 – 2° pagina:
  • Novembre 2002
    AIUTO A BAMBINE SORDOMUTE IN KARACHI
    L’aiuto consistente in 3046 Euro è stato donato alla “Family Educational Services Foundation. 
    Un gruppo di missionari laici che operano in Karachi per il recupero e inserimento di ragazze sorde, anche mediante rappresentazioni teatrali e claunesche.

Mago Sales in missione in pakistan

Nepal

SITUAZIONE
Ancora oggi per chi discende , via aerea, in Pakistan o in Birmania è sottoposto a numerosi controlli doganali. Il Nepal a trent'anni di distanza dalla nascita dell'eden della liberalizzazione delle droghe fumate da migliaia di giovani yippy nella piazza delle erbe di Kathmandu, suscita ancora oggi, controlli e paure… anche se sono pochissimi i giovani che migrano dai paesi occidentali alla ricerca di tali paradisi.

Oggi il Nepal, uno dei pochi paesi al mondo che non ha mai subito una guerra violenta, è meta di molti turisti, affascinati dalla visione dei templi buddisti e induisti, caratteristici con le loro cupole a panettone o a punte aguzze. 
Interesse notevole è anche il viaggio verso il Tibet o l'acquisto, a buon mercato di un tappeto tibetano o di una pietra preziosa. Se la capitale Kathmandu, gode di un discreto benessere, non si può dire altrettanto per il resto del paese, sprofondato in una situazione di estrema povertà e miseria: mancanza di cibo, di medicine, di igiene, soprattutto presenza di una cultura legata alla superstizione e al fatalismo.
La regione più povera sembra essere quella del Tarai al confine con l'India, terra di nascita del Budda… l'unico motivo di vanto contro una situazione economica e sociale in piena disperazione.

INDIRIZZO REFERENTE

- Sanu Maharajan Goldhunga 
V.D.C. N.° 5 Goldhunga, Nagarjung 
Balaju – Kathmandu - Nepal

progetti della Fondazione Mago Sales in Nepal

PROGETTI

  • Febbraio 1999
    RACCOLTA FONDI PER LA DISTRIBUZIONE DI UN BICCHIERE DI LATTE AL GIORNO AI 400 BAMBINI DELL'ORFANOTROFIO DI BALMANDIR IN KATHMANDU (totale raccolto: 3.000 dollari dati per l'anno 1999. La somma è stata raccolta mediante l'aiuto di vari benefattori e con il contributo di spettacoli di prestigiatori di Milano e di Roma).
  • Settembre 1999
    TARAI: RACCOLTA DI FONDI PER DISTRIBUZIONE DI VITAMINA B A 15.000 BAMBINI COLPITI DA MALATTIE DI DISSENTERIA 
    Totale distribuito: 17057,34 Euro - operazione completata nell'anno 1999. La somma verrà raccolta mediante l'appello lanciato dal mago Sales durante la trasmissione televisiva del Maurizio Costanzo Show.
  • Marzo 2001
    COSTRUZIONE DI UN DISPENSARIO IN KATHMANDU 
    Inviati 11153,54 Euro. Contributo raggiunto con la vendita dei giochi di magia della casa magica della Fondazione.
    Per foto e relazione sul progetto vai a
  • Inizio 2001
    ADOZIONI A DISTANZA
    L’aiuto viene dato attraverso la casa salesiana a Kathmandu.

progetti della Fondazione Mago Sales in Nepal

India

cartina dell'india

SITUAZIONE
L'India con il suo fascino, ma con le sue contraddizioni di sempre; con la sua storia millenaria, ma con la cronaca triste di fame, di malattie e di stenti di ogni giorno; con i suoi personaggi che l'hanno amata e resa famosa al mondo (da Ghandi a Madre Teresa), ma anche con le sue tristi storie di sangue… 
L'India di ieri, l'India di oggi è senz'altro il paese che ognuno di noi vorrebbe visitare. Non è quindi un caso che proprio l'India sia la regione non europea nella quale si è sviluppata più rapidamente la Società Salesiana. Oggi la Famiglia Salesiana conta nel sub continente nove Circoscrizioni e sei Ispettorie. 
I primi Salesiani arrivarono nel paese ottant'anni fa e presero dimora al sud, nella diocesi di Madras. Di li si diffonderanno presto in tutto il territorio dall'Imalaia alle coste dell'oceano indiano… e Calcutta, zeppa di giovani poveri e abbandonati, diventerà la città più amata dai Salesiani. Proprio qui l'associazione Mago Sales ha tantissime adozioni a distanza.

INDIRIZZI MISSIONARI (2003)

- P. Anthony Thaiparambil 
Don Bosco Ashalayam
158, Belilious Road
Howrah –711 101
West Bengal – India

- P. Verzotto Joseph ( Progetto motoretta)
Salesians of don Bosco
52A Radhanath Clowdhury Road
Calcutta - 700 015
India

- P. D’Souza Barbane 
Shelter Don Bosco
Wadala
Mumbai 400 031
India

- Missionarie della carità (Suore di Madre Teresa)
Casa Madre
Calcutta – India

- P. Aymanathil Joseph (progetto case)
Don Bosco Nitida
52A Radhanath Clowdhury Road
Calcutta - 700 015
India

la missione di Mago Sales in India
 
 
la missione di Mago Sales in India
 

momenti di vita a calcuttaNOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA DON BOSCO ASHALAYAM

Kanu ha 12 anni, occhi vispi, sorriso aperto. Ti guarda con grande curiosità. Se gli chiedi da dove viene, risponde che la sua casa è sempre stata la strada. Ha i genitori, ma non sa bene dove stiano. Forse ha fratelli e sorelle, ma anche di loro non ha notizie da molto tempo. Amici, invece, ne ha tanti. Sono tutti i ragazzi che affollano Howrah, la stazione centrale di Calcutta. Saltellano tra i binari, girano per le strade facendo qualche lavoretto per sopravvivere, raccolgono vetri e stracci. Quasi tutti sono fuggiti. Dalla separazione dei genitori, da una madre che si prostituisce, da un padre alcolizzato. Qualcuno fugge semplicemente per cercare la libertà. Ma da qualche mese Kanu non abita più tra i binari, ha trovato una casa vera: l'Ashalayam Don Bosco, la Casa della Speranza, alla periferia di Calcutta.

PADRE ANTHONY
La storia di questa casa per i ragazzi di Calcutta incomincia 14 anni fa, quando un salesiano indiano, padre Anthony Thaiparambil, che lavora nelle carceri minorili, si accorge che molti ragazzi che arrivano in prigione, provengono proprio dai binari delle stazioni ferroviarie. Incomincia ad andare là ogni giorno. Li osserva, li ascolta, scopre che hanno solo un grande bisogno di affetto. Alcuni necessitano anche di cure mediche, piccole medicazioni, un cerotto, una garza...Così, nel gennaio 1986, padre Anthony trova una baracca nel centro di una bidonville, dove abitano i più poveri tra i poveri e vi si stabilisce. Quella baraccopoli è diventata poi famosa con il libro e il film "La città della gioia".

la missione di Mago Sales in IndiaUNA CASA VERA
A poco a poco i ragazzi fanno amicizia con padre Anthony. Lo vanno a trovare. Incominciano a fermarsi a mangiare e dormire. Vorrebbero restare lì tutto il giorno. Padre Anthony chiede a tutti di contribuire alle spese facendo piccoli lavori di artigianato, versando qualcosa per la mensa. Così insegna loro un lavoro, insegna a guadagnare e a mettere da parte un po' di soldi. In un primo tempo i binari diventano anche la scuola dove padre Anthony insegna a leggere e a scrivere. Così i ragazzi capiscono che per avere un futuro la strada non basta, ci vuole cultura, conoscenza di un mestiere. Così chiedono di frequentare la scuola regolarmente. Un giorno padre Anthony li accompagna a visitare un istituto tecnico. I ragazzi rimangono a bocca aperta, estasiati dalla bellezza dei macchinari. I più grandi chiedono di imparare.

LIBERI DI ANDARE, LIBERI DI TORNARE
La baracca è la prima di molte case. Oggi sono venti. I ragazzi di Calcutta vi abitano e trovano un'alternativa importante alla strada. La porta delle venti case dell'Ashalayam è sempre aperta per i ragazzi. Tutti possono entrarvi, abitarvi, andare alla scuola del quartiere. All'interno della casa si preparano vari lavori di artigianato. Su ogni lavoro c'è un'etichetta che dice: "fatto dai ragazzi del Don Bosco Ashalayam", un progetto per i ragazzi della strada, che non tiene in nessun conto la casta, il credo o il sesso. I profitti della vendita andranno direttamente in un conto che raccoglie i risparmi e che permetterà ai ragazzi, un domani, di costruirsi una casa con le loro mani e di diventare parte integrante della società. Ma chi vuole può andarsene, in ogni momento. Ognuno può decidere di tornare a saltare tra i binari, a rubacchiare per sopravvivere. Le porte sono aperte. La libertà è un grande valore. I ragazzi lo imparano facendone l'esperienza.

Mago Sales in missione a CalcuttaAMICI
Kanu sa bene che è libero, che può andarsene quando vuole. E lui ogni tanto scappa. Ma torna sempre. Perchè qui trova padre Mathew e Christiane, una volontaria svizzera. Trova William, un volontario indù che ha dedicato la sua vita a questo progetto. Trova Paola, un'italiana che vive a Calcutta e gli fa un po' da mamma, controlla i compiti, lo incoraggia, lo sgrida anche... Così, quando Kanu scappa, torna sempre. Come gli altri 70 bambini del centro, anche lui va a scuola la mattina. Il pomeriggio gioca o fa cornici di carta. Altri lavorano in stamperia, altri dipingono a mano o lavorano il cuoio. Tutti contribuiscono alla pulizia del centro, al riordino delle stanze, dei laboratori, dei bagni, danno una mano in cucina.

SOLO UNA GOCCIA?
Il centro di Ashalayam, la Casa della Speranza, è solo un piccolo intervento, tra i tanti che sarebbero urgenti per salvare i 100.000 ragazzi che, secondo l'UNICEF, vivono per le strade di Calcutta. Ci sono volontari che vanno ogni giorno nelle stazioni e per le strade, chiacchierano con loro, giocano, fanno un po' di scuola. Li invitano nei centri, dove possono trovare qualcosa da mangiare, oltre che ascolto, affetto e consigli. Così capita che, se qualcuno è semplicemente fuggito di casa, ci ripensa e spesso ritorna in famiglia. Chi non ha nessuno, invece, trova qui una famiglia e ricomincia a vivere. C'è anche una fattoria in campagna, adibita a struttura per gli handicappati. Oggi l'Ashalayam Don Bosco, nei suoi venti centri, accoglie 360 ragazzi tra i 5 e i 18 anni. In strada ne segue più di 1500. Certo, non è un lavoro facile. I risultati non sono sempre incoraggianti: solo 41, sino ad oggi, sono riusciti, una volta maggiorenni, a comprarsi un lotto di terreno, 27 hanno una casa propria, 16 si sono sposati. Ma padre Anthony, quando qualcuno gli dice che il suo progetto è come una goccia nell'oceano, risponde: "No, non nell'oceano, una goccia nel deserto. A cui si aggiungono, man mano, tante altre gocce".


PROGETTI

  • Inizio 1996
    ADOZIONI A DISTANZA 
    La Fondazione segue le adozioni a distanza in numerose case salesiane del distretto di Calcutta: Berhampore , Calcutta Mirpara, Joypur, Krishnagar
  • Iniziato nel 2000
    AIUTO A BAMBINI E RAGAZZI DEL CENTRO CITTÀ DELLA GIOIA IN CALCUTTA (leggere storia precedente di Padre Anthony).
    Leggi giornalino n 27, pagina 2: 
    Tale aiuto viene offerto praticamente ogni anno. Nel 2003, si è donato l’intero incasso del musical su Madre Teresa a Brescia, organizzato dalla solerte Laura Ghidini. Somma donata in tale occasione: 8010,33 Euro.
    Leggi giornalino n. 27, pagina 8:

 

 

 

  • Ottobre 2001 

ACQUISTO MOTORETTA: 

  • una singolare richiesta per una grande necessità. Ora il portinaio della casa madre dei Salesiani a Calcutta, può compiere più velocemente le numerose commissioni per la caotica città. Merito di uno spettacolo del mago Sales. Costo 797, 93 Euro. Basta poco per donare e rendere felice una persona. 
    Foto su giornalino: 

 

  • Iniziato nel 2000
    AIUTO A BAMBINI E RAGAZZI DEL CENTRO “SHELTER FAMILY” IN BOMBAY
    Anche in questo caso l’aiuto viene offerto ogni anno, soprattutto ad opera dei ragazzi del liceo Enrique di Lissone (Mi), che, all’inizio dell’anno scolastico, devolvono volontariamente un’offerta, a vantaggio di tale opera.

    Consulta il sito:  
    Leggi giornalino n. 20, pagina 2:

 

  • Dicembre 2003
    AIUTO ALL’OPERA DI MADRE TERESA IN CALCUTTA. 
    Euro 10010,33.
    Leggi giornalino n. 2, pagine 4 -5: 
  • Maggio 2003
    RICOSTRUZIONE CASE DOPO IL DILUVIO
    Inviati fino ad ora (dicembre 2003) 3884 Euro: Costruzione di 10 case (400 dollari l’una)
    Leggi il giornalino n. 28
     

Cambogia

Notizie generali anni 1998 - 2000

cartina della cambogia

La Cambogia ha una storia recente e riassume tutto ciò di negativo che può patire un essere umano: un genocidio messo in atto dai cambogiani stessi negli anni '70; la presenza invadente dei vietnamiti per tutti gli anni '80; un colpo di Stato riuscito negli anni '90.

Alcuni dati sono sufficienti a far comprendere la Cambogia di oggi: 11 milioni di abitanti di cui l'85% vive nelle zone rurali e produce un reddito che non copre nemmeno il proprio fabbisogno; la forza lavoro attiva occupa secondo le stime più recenti il 40% della popolazione; il 75% delle persone che lavorano sono impegnate nell'agricoltura; la parte restante nei servizi è solo una percentuale minima nell'industria. Meno del 10% della forza lavoro è salariata. 
L'analfabetismo riguarda circa il 65% della popolazione compresa tra i 15 ed i 19 anni; tra i giovani che terminano la scuola elementare circa il 90% non prosegue gli studi in quanto ha bisogno di lavorare per sopravvivere. Negli anni seguenti gli anni '70, vari tentativi di ricostruzione culturale sono stati portati avanti, ma senza solide fondamenta le cose intentate sono sempre state occasionali e senza alcuna sinergia.

Da ricordare inoltre che la Cambogia è la Nazione al mondo che ha la più alta percentuale di handicappati fisici per scoppio di mine, è annoverata tra le dieci Nazioni più povere al mondo e più del 20% delle famiglie ha una donna come capofamiglia. Da sottolineare l'emergenza AIDS che sarà a breve la causa principale dei decessi, e il fatto che l'attesa di vita media non supera i 50 anni. La Nazione non ha una struttura sanitaria (nella capitale ad esempio esiste una sola ambulanza che dovrebbe servire oltre un milione di abitanti) e le malattie, nonché i decessi causati dalla malnutrizione sono in percentuale altissima.

La Cambogia sta ora ricominciando la sua storia, dopo decenni in cui le atrocità e le distruzioni sono state all'ordine del giorno. Un aspetto da sottolineare sono le violenze perpetrate all'epoca del regime di Pol Pot contro il corpo insegnanti: tutti gli esseri umani sono uguali quindi nessuno deve ricevere un'istruzione, per coltivare la terra questa non è necessaria. Su questa credenza il regime ha portato a termine l'uccisione di chiunque svolgesse attività di insegnamento, ha operato la distruzione di tutti i libri di testo ed ha intentato l'eliminazione di tutte le tracce di cultura diverse da quelle del regime stesso. Da non dimenticare che questo genocidio ha causato la morte di più di tre milioni di cambogiani e la fuga fuori dai confini del Paese di circa un milione e mezzo di persone. 
La struttura scolastica locale è praticamente inesistente e dove esiste è del tutto inadeguata: gli insegnanti ricevono salari molto bassi che non li incentivano a mantenere il posto di lavoro. Il loro stipendio infatti si aggira sui 10 dollari al mese. inoltre hanno una preparazione in molti casi molto bassa, alcuni sanno a malapena scrivere, e nessuna conoscenza specifica riguardo le tecniche di insegnamento.

NOTIZIE DELL'OPERA SALESIANA

missione salesiana di Phnom PenhI salesiani vi giunsero nell'estate del 1990, quando ancora la guerra era nell'aria e nessuno avrebbe dato un soldo bucato per il coraggio di un prete belga Don Visser che sfidò tutti nel comperare dal governo un appezzamento di terreno alla periferia della capitale. "Vedrai che presto te lo confischeranno, secondo il principio dell'economia collettivista. A più di dieci anni da quel contratto, i salesiani gestiscono, ora, la più grande scuola della nazione. Ad inaugurarla, sarà proprio il primo ministro dei Khmer Rossi allora al potere. Attualmente i Salesiani operano in Cambogia attraverso la DON BOSCO FOUNDATION OF CAMBODIA con un progetto di Vocational Training; questo consiste in un piano volto a dare un'assistenza all'educazione della gioventù locale povera e con situazioni familiari travagliate. Oggi nel territorio cambogiano sono già attivi i seguenti centri: 1. 2 scuole tecniche di preparazione alla professione; 2. 4 centri di addestramento per ragazzi; 3. 2 scuole di orientamento professionale rivolte alle ragazze 4. 1 centro di Alfabetizzazione dedicato ai ragazzi che vivono nelle fornaci. La don bosco child foundation, allo stato attuale sostiene circa 2500 ragazzi impegnati in una trentina di scuole.

Missione Salesiana

Missionario: Jhon Visser
Don Bosco Foundation Of Cambodia
P.O. Box 47
Phnom Penh - Cambogia

PROGETTI

  • inizio: anno 1996
    ADOZIONI A DISTANZA 
    L'associazione ha numerose adozioni a distanza, attraverso l'opera dei Salesiani a Phnom Penh. Il progetto delle adozioni si chiama Don Bosco children fund, ed ha la finalità di aiutare le famiglie che mandano a scuola i propri bimbi. 
    Ulteriori chiarimenti: 
  • GIUGNO 2003
    BICICLETTE PER BAMBINI CAMBOGIANI
    Fino ad ora (dicembre 2003) sono stati donati 9035,74 Euro, pari a 300 biciclette (30 Euro l’una)
    Il progetto continua tutt’ora
    Per informazioni leggi sul sito:
  • Giugno 2001
    Formazione di insegnanti nel programma più vasto di vocational training 
    Sono stati inviati l’equivalente di 12911,42 Euro

Mago Sales in un villaggio sul fiume Mecong

Lettera ringraziamento di Roberto Panetto (missionario in Cambogia)

Carissimo D. Silvio, Mago Sales,
desidero esprimere il piu' sentito ringraziamento per il generoso contributo di ben 25 milioni offerto alla nostra missione salesiana in Cambogia. 
Come sai la presenza salesiana in Cambogia compie 10 anni. Abbiamo iniziato, infatti, in maggio 1991. Dal piccolo seme gettato in un orfanotrofio governativo e' cresciuto un albero rigoglioso. I primi 60 studenti sono ora sul migliaio e il primo centro di formazione tecnica si e' trasformato in ben 4 scuole salesiane con presenze a Phnom Penh, Sihanouk Ville (230 km sud-ovest della capitale), Battambang (300 km a nord) e Kep (180 Km a sud-est).
Don Bosco sta diventando sempre piu' cambogiano. Il futuro e' nella gioventu' locale. Per questo desideriamo orientare la tua generosa offerta per la preparazione di insegnanti cambogiani che intendiamo mandare all'Istituto Tecnico Statale (Politecnico). Questo ci permettera' di avere degli insegnanti qualificati in grado di portare avanti le due scuole tecniche di Phnom Penh e di Sihanouk Ville che attualmente accolgono oltre 700 allievi ed allieve.
I corsi tecnici consistono in 2 anni e mezzo, 5 quadrimestri, di scuola serale, al termine dei quali i nostri istruttori riceveranno un diploma di "Insegnanti Tecnici". Questo diploma abilitera' ufficialmente, col riconoscimento del ministero della Pubblica Istruzione, i nostri insegnanti all'insegnamento tecnico professionale.
Saro' lieto di mandarti presto altre informazioni sull'andamento del progetto. 
Per ora un vivo ringraziamento a te e a tutti i benefattori che hanno collaborato a questa generosa iniziativa.
A tutti assicuro il nostro ricordo nella preghiera sia dei cattolici che dei buddisti che regolarmente pregano per chi ci sostiene.

Un caro saluto.
Aff.mo Fratel Roberto.

Leggi sul giornalino n. 15:  

  • 2004: PROGETTO MUCCA E CHIOCCIA
    Il progetto è presentato dal racconto di Natale di Bruno Ferrero: "Mariarosa e Serafina"
    E prevede l'acquisto di mucche e galline per gli abitanti dei villaggi, dove l'influenza diaria e la mucca pazza ha decimato i già poveri allevamenti di bestiame.
    Il progetto è ancora attuale.
  • 2005: PROGETTO CHIOCCIA
    A seguito del viaggio del mago Sales con Marco Berry e del realativo servizio televisivo della Iene su Italia1, è iniziato il grande progetto: "liberazione bambini di fabbrica".
    Il servizio è visibile nella pagina dei filmati ed è stato realizzato a Poipet e Battambang.
    Attualmente sono stati liberati dal lavoro minorile 280 bambini ed è stato assicurato a loro una continuità nella scuola per 4 anni.

    Referente del progetto è la comunità salesiana della Cambogia nella persona del missionario laico Roberto Panetto.

    Il progetto continua tutt'ora e diventa di primaria necessità.

Bangladesh

Non tutti i maghi vengono per nuocere… soprattutto se sono preti e missionari. E’ questo il caso di Padre Mantovani, pure lui, come Mago Sales: prete, missionario e mago.

L’amicizia con il mago Sales è nata molti anni fa, in Italia, durante un raduno di prestigiatori.
E’ quindi naturale che segua un aiuto e una collaborazione.
Padre Mantovani è un religioso e vive attualmente in Bangladesh, uno dei paesi più poveri del mondo.

La nostra Fondazione da un aiuto materiale per sostenere le spese di una fabbrica in cui lavorano essenzialmente donne ( ricamo di tovaglie e tessuti).


PROGETTO

  • Ottobre 2002
    AIUTO PER FINANZIAMENTO FABBRICA DI RICAMO
    Sono stati inviati 3.002,58 Euro

Biciclette per i bimbi della Cambogia

BICICLETTE PER I BAMBINI DELLA CAMBOGIA
Il coordinatore del progetto e Padre John Visser, missionario in Cambogia. Con lui abbiamo numerose adozioni a distanza. 
Proprio per venire incontro all’esigenza dei vari bambini da noi adottati, che vivono nei villaggi della foresta, distanti parecchi chilometri dalla scuola, è nato questo singolare progetto: “Una bicicletta per una bambino che vuole andare a scuola”.
Per un bambino del terzo mondo avere una bicicletta non significa solo divertimento.
Avere una bicicletta, per gli abitanti di molti piccoli villaggi, significa possedere un’importante mezzo di trasporto per andare a scuola e per raggiungere i centri più popolosi, dove trovare assistenza, cibo e servizi.
Ecco perché è importante sostenerne l’acquisto: nella maggioranza dei casi sono l’unico mezzo di trasporto possibile. 

Il costo per noi è irrisorio: 30 Euro a bicicletta. Una goccia per molti di noi. Ma un sogno, per molti bambini cambogiani. Realizziamo questi sogni e faremo felici un bimbo e noi.  

Borsa di studio in Palestina

IL VECCHIO, IL SUO ASINO E UN GATTO

Il vecchio e povero Eliseo viveva in una casetta diroccata insieme al suo asino, anche lui vecchio e un po’ spelacchiato. Eliseo non aveva più la forza di coltivare il suo orticello, che pure un tempo sostentava lui e la sua famiglia. Si contentava di raccogliere i pochi frutti e le olive che i suoi alberi generosi ancora gli regalavano e le rape e le fave che spontaneamente nascevano nel terreno un tempo ben coltivato. Il vecchio divideva tutto con il suo asino. La povera bestia amava il suo padrone e lo guardava con i suoi grandi occhi mansueti. Da molto tempo non era più legato dalla cavezza ed era libero di andare e venire, ma passava tutto il tempo nella minuscola stalla, dove nelle serate fredde si sedeva anche il vecchio Eliseo per dividere un po’ di calore con l’asino. Ogni mattina, Eliseo legava un’anfora sul dorso dell’asino, che trotterellando tutto solo, andava a riempirla ad una cascata del torrente dove un tempo c’era un mulino ad acqua e che sembrava essere fatta apposta per lui. Quando tornava pestava forte gli zoccoli sulla strada e ragliava sgraziato e gioioso per annunciare il suo arrivo. Togliendogli l’anfora dalla groppa, Eliseo lo accarezzava con le sue mani rugose. L’asino socchiudeva gli occhi e sbuffava leggermente dalle froge come facesse le fusa. Eliseo e il suo asino malgrado tutto erano felici di stare insieme. Tuttavia quando si avvicinò il Natale, dopo un pranzo a base di fogliame e radici, Eliseo, pieno di tristezza disse al suo asino  «Sei proprio sventurato ad avere un padrone malandato e misero come me. Questa notte sarà la Santa Notte di Natale e io non ho neanche una manciata di paglia e foglie secche da offrirti. Dovrai accontentarti di qualche radice dura e amara, come tutti i giorni della nostra povera vita. Faresti meglio ad andartene. Vai a cercarti un altro padrone, lascia stare me. Sei ancora robusto e sei sempre stato un gran lavoratore. Troverai certamente un padrone più giovane e più fortunato, che ti offrirà fieno e paglia e una stalla senza spifferi». Ma come sempre, l’asino guardò il vecchio padrone con i grossi occhi miti e gli strofinò affettuosamente il muso ruvido contro il petto. Il più terribile dei gatti Quella sera faceva il suo consueto giro di perlustrazione anche il gatto Mimì, che era il più brutto dei gatti della regione. Aveva la coda spelacchiata e il pelo arruffato, un orecchio mozzato e una cicatrice sul muso che gli dava un’aria piratesca. Era il gatto randagio che tutti conoscevano e temevano. Perché Mimì era il più rapido e il più astuto dei felini rapinatori. Sembrava nato per rubare. Rubava nelle capanne e nelle dimore dei ricchi, rubava al mercato e nelle cantine, nelle cucine delle osterie e delle case. Era il terrore delle massaie che lo inseguivano brandendo mestoli e scope, mentre gli uomini cercavano di farlo a pezzi con scuri e coltellacci. Si era bruciacchiato, ferito, contuso, ma niente gli aveva impedito di continuare a correre. Mimì, gatto ladro e cacciatore, perché anche topi e uccellini non erano mai al sicuro con lui. Per la notte di Natale, da tutte le case si diffondevano nell’aria profumi stuzzicanti che provenivano dalle tante delizie preparate per il cenone. E tutti, ma proprio tutti, montavano la guardia e tenevano porte e finestre ben chiuse per impedire a Mimì di piazzare uno dei suoi colpi. Mimì girava per le strade, rasente i muri, quasi invisibile, ma cominciava a innervosirsi. Per la prima volta sentiva i morsi della fame. Tentò casa dopo casa. Non trovò nemmeno uno spiraglio piccolo piccolo. Così arrivò alla povera capanna di Eliseo. Entrare là dentro era la cosa più facile che le fosse mai capitata. Scivolò nella stanza del vecchio, fiutò e rovistò, ma non trovò nulla, neanche una lisca di pesce o una crosta di formaggio. Sempre più nervoso, passò nella stalla dove vide l’asino. «Non ho mai visto un asino conciato peggio di te» disse.«Potrei contare tutte le tue ossa. Che razza di casa è questa che non danno da mangiare nemmeno all’asino? Perché non te ne vai?» Sdegnato, l’asino gli spiegò che mai e poi mai avrebbe abbandonato il suo padrone e che era pronto a morire con lui. Un pulcino di gabbiano Era una sera strana, perché Mimì fu toccato da tanta lealtà. Disse all’asino: «Tra bestie dobbiamo aiutarci. Poiché è la notte di Natale, andrò a rubare qualcosa per te…Ho visto un grosso fagotto di avena, in un aia…» Ma l’asino pensava solo al suo padrone. E cominciò a insistere: «Il mio padrone è più malandato di me, non ha più la forza di stare in piedi. E’ per lui che devi cacciare!» Mimì, felice di mostrare quanto era abile, partì ventre a terra e si gettò sulla prima preda che trovò. Arrivò dopo un po’, tutto soddisfatto con un grosso topo tra le zanne. «Questo per il tuo padrone». L’asino si infuriò. «Io sarò un asino, ma tu sei proprio un gatto babbeo! Gli uomini non mangiano i topi!» Mimì ripartì deluso. L’istinto gli suggerì di andare verso la costa. Difatti là trovò una preda facile facile: era un pulcino di gabbiano che pigolava appena nel nido. Stava per azzannarlo quando Liù, la madre del piccolo gabbiano, gli venne incontro e cominciò a supplicarlo: «Mimì, abbi pietà del mio piccolo! Non ha neanche imparato a volare. Se tu lo risparmi, ti assicuro che non me ne dimenticherò. Ti prometto che farò di tutto per aiutarti, tutto quello che vuoi…» Non era il genere di cose che piacevano a Mimì: in altre circostanze avrebbe divorato il piccolo e poi attaccato la madre, affamato com’era. Ma era la notte di Natale. Mimì risparmiò la vita al piccolo gabbiano e poi disse a Liù: «Parla a tutto lo stormo. Dovete fare una cosa per me». Liù non se lo fece dire due volte e ascoltò la proposta di Mimì. Un cenone straordinario Eliseo era triste e guardava le stelle che brillavano nel cielo sempre più scuro: Con gli occhi pieni di lacrime, pensava ai tanti Natali che aveva passato circondato dalle persone care, che ora non c’erano più. Accarezzò il muso dell’asino che gli stava accanto a condividere con lui dolore e nostalgia. Proprio in quel momento, con un tonfo improvviso, un pesce cadde dal cielo, poi un altro e un altro ancora. Piovevano pesci tutto intorno ad Eliseo e al suo asino. E dopo i pesci cominciarono a piovere chicchi di biada come se nevicasse e milioni di fili di foraggio profumato. Eliseo cominciò a piangere davvero, ma di gioia. Il piano di Mimì stava funzionando a meraviglia. Lo stormo dei gabbiani era in azione. Arrivavano a ondate, in file successive. «È il cenone di Natale che piove dal cielo!» esclamò Eliseo e l’asino ragliò. Furono in tre a gustare quello straordinario cenone di Natale: il più povero del villaggio, il più magro degli asini e il più brutto dei gatti. Ma da quella notte divennero i migliori amici del mondo. (Bruno FERRERO)

PROGETTO NATALIZIO

Se il racconto di don Bruno Ferrero è, naturalmente, irreale e i personaggi non sono mai esistiti, la stessa situazione di profonda povertà materiale è ancora oggi tremendamente vissuta da parte di molti giovani e bambini di quella stessa terra che, un tempo, fu di Gesù. Io, in Palestina, ci sono stato, per la prima volta nel mese di giugno di questo anno e, tra uno spettacolo e l’altro ho incontrato l’assistente del Nunzio apostolico, Padre Jacques Amateis, salesiano, che da tantissimi anni lavora con la popolazione di Betlemme e con i più giovani ha condiviso gioie e speranze, soprattutto nei periodi più grigi delle varie Intifadeh. Non poteva non nascere una collaborazione al fine di aiutarlo nel suo lavoro di sostegno a ragazzi giovani che vorrebbero continuare gli studi, ma non ne hanno le possibilità materiali, perché molto poveri.

La lettera di Padre Amateis, che riporto nella pagina seguente, ci parla di questo nuovo progetto di solidarietà a vantaggio di ragazzi giovani che chiedono unicamente di continuare a studiare, per creare, nella loro terra, possibilità di un domani di pace. Solo se crediamo alla pace e operiamo per la pace, saremo uomini di pace. Mago Sales

Lettera di padre Amateis alla Fondazione Mago Sales

Betlemme, 20 ottobre 2007

Carissimo Don Silvio, Ti ringrazio molto vivamente del tuo messaggio e-mail nel quale mi hai chiesto informazioni circa l’assistenza a giovani studenti, specialmente universitari. Oggi, in Palestina, su una popolazione totale di 4.011.078 vi sono 1.085,274 allievi nelle scuole elementari, medie e superiori. Non ho trovato statistiche circa il numero attuale di studenti nelle varie università palestinesi. So che l’Università cattolica di Betlemme ha circa 3.200 studenti. Le domande d’ammissione per l’anno scolastico in corso, 2007-2008, sono state 2.100, quando normalmente si aggirano sulle 500. Davanti a tante richieste la direzione dell’università cattolica ha fatto uno sforzo colossale accettando ben 700 nuovi studenti. Se studiare è un diritto dell’uomo moderno, bisogna dire che si tratta di un diritto strettamente legato al livello economico dell’individuo e della società nella quale vive. Il conflitto che affligge la nostra regione da mezzo secolo ha causato, soprattutto dopo la seconda intifadah scoppiata nell’ottobre del 2000, un catastrofico regresso economico le cui conseguenze si ripercuotono gravemente sulle famiglie e in modo particolare sull’educazione. Secondo le statistiche pubblicate su “This week in Palestine”, October 2007, p. 87, (www.thisweekinpalestine.com) il numero di persone che vivono sotto del livello di povertà nei Territori Palestinesi sono circa due milioni, cioè la metà della popolazione. Il tasso di disoccupazione attuale si aggira sul 35-40% ed il salario medio è di circa 1,200 shekels (= euro 220). In quest’arduo contesto socio-economico, sono particolarmente colpiti gli studenti universitari. Bisogna disporre di fondi necessari per l’affitto di un appartamentino, non sempre igienicamente in regola, condiviso con altri 3 o 4 studenti, oltre alle spese del vitto, le tasse accademiche, i libri, i trasporti ecc. Negli anni passati l’Arabia Saudita ha inviato dei sussidi alle Università a favore degli studenti. Altre associazioni hanno fatto prestiti a interesse zero. Tuttavia questo non è fatto su base regolare.Le università stesse, pur facendo delle agevolazioni, non possono oltrepassare certi limiti e, soprattutto non possono coprire le spese di alloggio, vitto, ecc.Nei Territori Palestinesi, una borsa di studio universitaria annuale che copre tutte le spese, cioè: 1) le tasse accademiche 2) le spese mensili di vitto e alloggio, 3) libri, 4) trasporti, è di circa 3.000 Euro al massimo. Devo tuttavia far notare che da parte mia, eccetto in alcuni casi, ho offerto un sussidio parziale, secondo le situazioni, invitando lo studente a contribuire personalmente alle sue spese. Quando ho bisogno d’informazioni su casi specifici, la Signora Gladys dell’ufficio contabilità dell’università di Betlemme mi da confidenzialmente le informazioni richieste.Una borsa di studio per uno studente del liceo o della nostra scuola tecnica di Betlemme è di circa 500 euro all’anno. La somma copre le tasse scolastiche. Ti sarei grato se la “Fondazione Mago Sales” potesse venire incontro ad alcuni studenti, con lo scopo di aiutarli a crescere e a per coltivare la speranza nei cuori di una generazione già ben provata. Mente ti ringrazio sentitamente e ti mando un cordiale saluto assicurandoti un ricordo presso la Grotta di Betlemme, con la speranza di poterti incontrare di nuovo presto in Terra Santa. P. Jacques Amateis, sdb

LA RICHIESTA

La nostra Fondazione ha promesso di aiutare l’opera di Padre Jacques, provvedendo, inizialmente, a offrire una borsa di studio a 10 nuovi giovani studenti, offrendo una borsa di studio di 1.500 euro ad ognuno di essi. Chiediamo quindi un aiuto a voi benefattori, per realizzare presto questo segno di speranza e di pace, nella terra che un tempo Dio scelse per vivere e annunciare “gloria in cielo e pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà.” Ognuno può contribuire, secondo la proprie necessità, perché questo nuovo progetto possa essere completato presto. Anche una piccola cifra, unita a quelle di tanti, può aiutarci a realizzare la promessa fatta ai giovani di quella terra che stà nel cuore di tanti di noi. Vi ricordiamo di scrivere sul bollettino postale o nel foglio del bonifico per la banca la seguente motivazione della vostra offerta: PROGETTO PALESTINA

Grazie e Buon Natale a tutti voi Don Silvio - Mago Sales

Progetto Mucca e Chioccia

NUOVISSIMO PROGETTO 2005
PROGETTO MUCCA E CHIOCCIA

1. IL RACCONTO DI NATALE – AMBIENTAZIONE

Mariarosa e Serafina

C’era  una  volta una grande fattoria in cui tutto a prima vista funzionava benissimo.  Ma  sotto  l’apparenza  tranquilla  e  laboriosa  si  celava un profondo scontento. Gli animali della fattoria si sentivano sfruttati dagli uomini. Nella stalla, nei recinti e nell’aia si formavano spesso capannelli
di dimostranti che polemizzavano con foga.

“Ci  prendono  il  latte  e poi ne fanno formaggi puzzolenti!” muggivano le mucche.
“A noi portano via tutte le uova!” strillavano le galline.

“E  a  noi, allora?” grugnivano i maiali. “Ci portano via tutto, ma proprio tutto!”

  1. conigli  gemevano  e le oche starnazzavano, per non parlare dei piccioni che  solidarizzavano,  dei cavalli, delle capre e dei tacchini, preoccupati più di tutti dall’imminente Natale.


“Adesso  basta!”  gridò,  un  giorno,  Fiorello,  un  maialino  dal  codino impertinente.
“Scioperiamo. Non facciamo più uova!” proposero le galline.

“Niente più latte, niente più burro!” proclamarono le mucche.

  1. proprio  in  quel  momento,   gli  uomini rovesciarono il mangime nelle conche  dei  maiali  e  delle  galline   e  portarono fieno profumato nelle greppie delle mucche.

“Pappatoria!”   strepitarono  tutti  insieme  gli  animali  e  urtandosi  e spintonandosi si precipitarono a mangiare.

  1. mezzo  all’aia  rimasero  solo  in  due:  Mariarosa,  una giovane mucca battagliera   e  Serafina,  una  gallina  rossa  dalle  piume  perennemente arruffate.

“Io ho deciso: me ne vado!” disse Mariarosa.

“Vengo con te” fece Serafina.

“Raggiungeremo la terra dei liberi animali” propose Mariarosa.

“Approfittiamo dell’ora di pranzo e raggiungiamo il bosco. Passerà un sacco di tempo prima che si  accorgano della nostra mancanza…” disse la gallina.

“Tu volerai fra gli alberi e segnalerai eventuali inseguitori”.

“Non sono molto allenata, ma ci proverò”.

lucertoloni e gattoni.

  1. inosservate  lo  steccato  e  si immersero nell’ombra fresca del bosco. Cominciò così la loro avventura.

Scoprirono presto che era molto facile non attirare l’attenzione. Mariarosa si  confondeva  con le tante mucche al pascolo, le seguiva all’abbeverata e talvolta anche nella stalla quando pioveva. A Serafina bastava ancora meno. Non si fermarono mai. Camminarono e camminarono, per mesi.
“Andiamo nella terra degli animali liberi” raccontavano a tutti.

  1. i  campi  coltivati  lasciarono il posto ad una vasta savana di erba  e  cespugli  inondata dal sole. I profumi erano intensi e talvolta il terreno  rimbombava  percosso  da qualche mandria in corsa. Mariarosa fiutò l’aria,  alzò  la testa e con aria soddisfatta lanciò un sonoro “Aaaaah” di soddisfazione.

“Secondo me, siamo arrivate!”

  1. imbatterono  in  alberi  strani,  i più larghi che avessero mai visto e anche in una tribù di scimmie. Mariarosa e Serafina le fissarono  con  stupore.

“Hanno  la  stessa  aria  imbecille  degli  uomini  della  fattoria”  disse Serafina, che aveva il becco avvelenato.

“Ragione di più per non fidarsi troppo” replicò Mariarosa.

Il caldo fece venire una gran sete alle due fuggitive che si affrettarono a cercare  una  pozza  d’acqua.  Seguirono  le  tracce  di  altri  animali  e arrivarono  ad  un  fiume  ampio  e  placido.  Sulla  riva  si trovarono in compagnia  di una serie di gazzelle, bufali, antilopi. Mariarosa e Serafina
cominciarono  a salutare educatamente, ma gli altri animali avevano un’aria stranamente guardinga.

“Sembrano  impauriti”  disse  Mariarosa.  In  quel momento due terrificanti mandibole si chiusero a pochi centimetri dal suo muso immerso nell’acqua.

“Lo  credo,  guarda  che lucertole vivono da queste parti!” disse Serafina, che aveva una filosofia tutta sua ed era anche un po’ miope.

  1. quel  momento,  una  serie di tonfi si ripercosse tra gli alberi. In un attimo  tutti  gli  animali  sparirono  nel  folto  della giungla. Anche il coccodrillo  si immerse nell’acqua profonda. Rimasero solamente Mariarosa e Serafina incuriosite e sorprese.
  2. dopo  capirono  il perché del fuggi fuggi: dalla giungla emersero e i lunghi  baffi  e il testone di una enorme tigre che fissava la gallina e la mucca con palese appetito.

“Ecco  un  gatto  che ha preso troppe vitamine” sentenziò Serafina, che non aveva paura di nulla al mondo.

“Saremo  noi  le sue vitamine se non ci diamo da fare” disse Mariarosa, che grattò  con  lo  zoccolo  il  terreno  e  abbassò  le corna, preparandosi a combattere.

  1. tigre  si  avvicinò con aria sorniona. “Che cosa vuoi?” chiese Serafina con aria bellicosa.
    “Mangiarvi, naturalmente”.

“Perché?”

“Perché  è  la  legge  della  giungla,  mi pare ovvio”  concluse la tigre e sbadigliò. Poi puntò decisa verso Mariarosa, ma fece l’errore di non badare a  Serafina  che  gli volò contro come una furia con il becco affilatissimo per le tante ore passate a beccare fra i sassi dell’aia.

“Banzai!”  La  gallina colpì la tigre in pieno naso, il punto più sensibile del povero felino che cominciò a strepitare e a lamentarsi.

“Ahi! Il mio povero naso! Ahia! Non male… Che dolore pazzesco!”

“Ti  serva  di  lezione, brutto gattone prepotente!” urlò la gallina dietro alla tigre che scappava umiliata.

  1. ringraziò  l’amica,  ma aveva l’aria delusa: “Nella fattoria gli uomini  ci  sfruttano,  nella terra degli animali liberi ci mangiamo. Ma che razza di destino è mai questo?”

Un vocione profondo interruppe le sue meditazioni: “C’è un buon destino per tutti, cara cugina”.
Era  un  grosso  bufalo  nero  dall’aria saggia, che continuò: “Siamo fatti tutti  per  qualcosa  di  importante.  Basta trovarlo. Perché non andate al villaggio degli uomini che sorge oltre la curva del fiume? Capirete tutto…”

  1. e  Serafina  ripartirono  e arrivarono al villaggio degli uomini scortate dalle scimmie che adesso le trattavano con molto rispetto.
  2. spettacolo  che  si  trovarono davanti stringeva il cuore. Al villaggio tutti  erano  tristi  e  spaventosamente magri. I bambini avevano i visetti smunti e gli occhioni pieni di malinconia.

In precedenza c’era stata una grande pestilenza che aveva ammazzato tutti gli animali da latte; anche le galline erano morte e gli abitanti del villaggio non riuscivano più a trovare latte, uova e un po’ di carne per sfamare i loro piccoli.

Nella terra dei liberi animali.

“Qui sì che ci vuole il mio buon latte supervitaminico!” disse Mariarosa.
“E le mie uova superenergetiche” continuò Serafina.

  1. misero all’opera, subito e la vita sembrò tornare nel villaggio, mentre alcuni bambini tornarono a giocare.

Ma che potevano fare una mucca e una gallina soltanto?

“Dobbiamo farlo sapere a tutte le mucche del mondo” disse Mariarosa.

“E  a  tutte  le  galline! - continuò Serafina - e poi io conosco un mago, il mago Sales, che può fare una grande magia per questo paese”.

“E quale magia? “ chiese Mariarosa.

“Questo mago ha il potere di invitare i grandi e piccini alla solidarietà e di raccogliere fondi per un grande progetto di ripopolamento degli animali nei villaggi di questo paese: la Cambogia” disse Serafina che voleva sempre avere l’ultima parola.

2. IL PROGETTO - REALIZZAZIONE

  1. MUCCA… un bene prezioso perché:

- Un tempo riscaldò anche il Figlio di Dio.

- In India è talmente importante da essere considerata sacra.

- Ora, nell’era dei computer, è relegata a semplice bene di consumo.

Nessuno, neppure più i bambini, la conosce e la ritiene importante.

In certi paesi del mondo, però, essa è ancora fondamentale:

dal suo latte dipende la sopravvivenza di tanti bambini;

dalla sua fatica, viene dissodata la terra, che produce alimento per l’uomo.

Questo paese è la Cambogia con i suoi abitanti dediti quasi esclusivamente all’agricoltura.

In occasione del Natale 2004, la nostra Fondazione ha proposto di aiutare una famiglia cambogiana, donando un bene per lei essenziale: una mucca o alcuni pulcini.

Come un tempo, Gesù Bambino venne salvato dalla presenza di alcuni animali, così, ora, gli stessi animali, attraverso un tuo piccolo aiuto, possano salvare una nuova famiglia del mondo.

Puoi contribuire alla realizzazione di questo progetto con:

-100 euro per l’acquisto di 1 mucca

- 25 euro per l’acquisto di 1 aratro

-10 euro per l’acquisto di 2 pulcini ed un sacco di mangime

- 5 euro per l’acquisto di 2 pulcini

Progetto Case Biciclette Latte

PROGETTI PROPOSTI DALLA 
FONDAZIONE MAGO SALES

RICOSTRUZIONE DELLE CASE DOPO IL DILUVIO

Il coordinatore del progetto è Padre Joseph Aymanathil, un salesiano che vive a Calcutta, nei pressi della città della gioia. Nella sua parrocchia, ogni giorno accoglie centinaia di bambini bisognosi. Il mago Sales ha visitato questo centro in più occasioni e vi ha fatto numerosi spettacoli. L’opera di aiuto di Padre Joseph si estende anche al di là del territorio parrocchiale ed è per questo che ha chiesto alla nostra Fondazione di dare una mano per la gente rimasta vittima dal diluvio dell’anno passato in cui le loro case sono state distrutte.

Ecco la richiesta di Padre Joseph:

DESCRIZIONE IN BREVE DEL PROGETTO 
Il luogo dove verranno costruite le case è un distretto, si chiama Murshidabad, a 200 Km verso Nord da Calcutta. La Parrocchia si chiama Palsonda More. I cristiani lì appartengono ad una tribù, si chiama “Tribù Santalese” ed hanno sofferto molto a causa di questo diluvio. Noi cerchiamo di costruire le case molto economicamente e con la partecipazione della gente in modo tale da coinvolgerle nel fare una parte della casa, (il muro) ed anche lavorerà per la loro casa senza ricevere pagamento. Misura della casa: quattro metri di lunghezza e tre metri di larghezza.

Tipo di casa: colonne di mattoni e tetto con alluminio, muri di fango.
- Costruzione delle colonne con mattoni senza fondamento
- Costruzione del tetto con alluminio
- I muri verranno fatti dalla gente con fango o bamboo
- Il lavoro dei muratori sarà pagato dal progetto
- Il lavoro degli altri operai sarà fatto dalla gente che riceverà la casa
 Costo della casa: 16.000 Rupie (400 Euro) 

Se non è possibile aiutare per tutto il progetto, almeno ciò che sia possibile verrà accettato con gran piacere.
Noi manderemo le foto del progetto durante la costruzione e dopo che esso verrà completato.
 

Con tanti auguri di cuore Joseph Aymanathil s.d.b.   

BICICLETTE PER I BAMBINI DELLA CAMBOGIA 
Il coordinatore del progetto e Padre John Visser, missionario in Cambogia. Con lui abbiamo numerose adozioni a distanza. 
Proprio per venire incontro all’esigenza dei vari bambini da noi adottati, che vivono nei villaggi della foresta, distanti parecchi chilometri dalla scuola, è nato questo singolare progetto: “Una bicicletta per una bambino che vuole andare a scuola”.
Per un bambino del terzo mondo avere una bicicletta non significa solo divertimento.
Avere una bicicletta, per gli abitanti di molti piccoli villaggi, significa possedere un’importante mezzo di trasporto per andare a scuola e per raggiungere i centri più popolosi, dove trovare assistenza, cibo e servizi.
Ecco perché è importante sostenerne l’acquisto: nella maggioranza dei casi sono l’unico mezzo di trasporto possibile. 

Il costo per noi è irrisorio: 30 Euro a bicicletta. Una goccia per molti di noi. Ma un sogno, per molti bambini cambogiani. Realizziamo questi sogni e faremo felici un bimbo e noi.   

UN BICCHIERE DI LATTE E UNA SCODELLA DI RISO PER I BAMBINI DEL KENYA 
La coordinatrice del progetto è Suor Rosaria Assante, suora salesiana e missionaria in Kenya a Nairobi da moltissimi anni.
Con alcune sue consorelle ha aperto un centro in Nairobi per accogliere i bambini-e di strada. Ora il piccolo cortile della casa madre pullula di centinaia di piccoli irrequieti e affamati.
Per venire incontro alla naturale mobilità infantile è sufficiente una palla e alcuni fazzoletti. Per lenire la fame serve il cibo… ma non sempre ci sono i soldi per procuralo.
Di qui l’appello di Suor Rosaria per i suoi piccoli dalla pelle scura, anche loro creature di Dio. E pensare che con 20 Euro si riesce a dare due bicchieri di latte e una scodella di riso per un mese intero ad un’intera classe di ragazzi.

Il progetto è ora iniziato ed chiamato: “Un conto per chi non conta”. Un tozzo di pane non si nega nessuno, tanto meno ad un bambino affamato.

Santo Domingo

SITUAZIONE

L'isola dei Caraibi è a tutti nota per le sue spiagge da favola e per il clima stupendo. In realtà molte compagnie di viaggio (soprattutto italiane) ci fanno ampi guadagni. 
Per i turisti poi è sempre troppo poco il tempo passato a rilassarsi. Ogni partenza è segnato da tristi malinconie. Si vorrebbe che su questa isola il tempo non passasse mai. 
In realtà la Repubblica Domenicana nasconde una ben diversa realtà e ne sono testimoni i volontari della Charitas o di altre organizzazioni umanitarie che scelgono di passare le loro vacanze a servizio dei piccoli e dei poveri della terra e sembra che su quest'isola ce ne siano molti. Alla periferia di Santo Domingo, la capitale, vivono in situazioni di estrema povertà centinaia di migliaia di persone.
Gli slum sono dentro cimiteri, immondezzai, scarichi di fogna. L'acqua potabile è un lusso che nessuno può permettersi. Lo stesso è per la corrente elettrica. 
In uno di questi slum i Salesiani hanno messo le loro tende. 
Nel maggio del 1984, un missionario italiano, don Ghietti, già direttore presso una scuola in Torino, lascia la sicurezza della propria giornata per condividere con i poveri domenicani tutto quanto, proprio tutto… anche la mancanza di acqua e di luce.
Nasce così la parrocchia di Cristo Rey. La via è dedicata ad un martire di Cristo e a un difensore dei deboli: mons. Romero. Non mancano però gli aiuti e alcuni finanziamenti. 
Così l'opera non solo nasce bene, ma spicca il volo. 
Quando il mago Sales nell'agosto del 1998 visiterà il centro, troverà una grande chiesa, laboratori e immensi cortili animati dalle grida gioiose di migliaia di giovani : sono i Chiriperos.

Mago Sales con don Ghetti nella parrocchia di Cristo Rey

INDIRIZZO MISSIONARIO

- P. Ghietti Mario
Parroquia Cristo Rey
Arzobispo Romero Esq. Calle 32
Barrio Cristo Rey
Santo Domingo

Mago Sales  a santo domingo

PROGETTO

  • iniziato nel 1998
    Raccolta fondi per distribuzione cibo ai 1500 Chiriperos del centro salesiano Cristo Rey a Santo Domingo.
    Primo invio: somma corrispondente a 4642,95 Euro
    Continuata in luglio 2001 – invio somma equivalente a 4131,00 Euro

Salvador

San Salvador - Mago Sales con i bimbi cintadela Don Bosco
El Salvador - San Salvador
Mago Sales con i bimbi 
cintadela Don Bosco
San Salvador - Mago Sales con i bimbi cintadela Don Bosco
El Salvador - San Salvador
Mago Sales con i ragazzi della
cintadela Don Bosco

Il Salvador è uno dei piccoli paesi del Centro America, anni fa devastato da moti rivoluzionari e da guerre civili. Attualmente, dopo gli accordi di pace di 8 anni fa, gode di un discreto benessere politico e militare, anche se la corruzione regna sovrana. Il settore economico, però, resta in crisi e le manifestazioni principali sono la diffusione della povertà, il fallimento delle imprese e l'aumento della disoccupazione. Così il Salvador, nonostante la pace militare, continua a essere uno dei paesi con il peggior indice di sviluppo umano dell'America Latina. La situazione è arrivata agli estremi, a tal punto che il governo ha smesso di pubblicare statistiche sulla povertà. La crisi sociale è poi acuita dal dilagare della violenza delinquenziale sia comune che organizzata. Il Salvador è oggi come oggi il paese più violento dell'America Latina, superando persino la Colombia per quantità di persone assassinate ogni 100.000 abitanti. I disastri naturali hanno, infine, contribuito nell'ultimo anno ad aggravare la situazione di vulnerabilità di importanti gruppi della popolazione. A più di un anno dal passaggio dell'uragano Mitch, migliaia di cittadini delle coste salvadoregne continuano a vivere in una situazione di abbandono; senza cioè un'abitazione e senza fonti sicure di acqua e di alimenti. L'associazione si prende cura dei ragazzi poveri che frequentano la scuola superiore, presso la Ciudadela Don Bosco in San Salvador (la capitale).

SAN SALVADOR
(Ciudadela don Bosco)

BORSE DI STUDIO 
Borse di studio
(inizio anno 1998- progetto terminato nel 2002)

CONTATTO CON LA MISSIONE:

MISSIONE: CIUDADELA DON BOSCO
Km. 1,5 CALLE PLAN DEL PINO
SOYAPANGO
SAN SALVADOR - EL SALVADOR

 

cartina del salvador

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA
Il mago Sales durante il suo viaggio in Centro America, nell'estate del 1998, ha fatto numerosi spettacoli anche nella repubblica di El Salvador. L'occasione era l'anniversario (cento anni) della presenza salesiana in Centro America e la città di San Salvador fu la prima missione salesiana nell'intero territorio. Missionario e delegato apostolico fu l'alter ego di don Bosco: mons. Giovanni Cagliero, in seguito cardinale in Patagonia. Da allora molti salesiani sono stati nominati vescovi delle più importanti diocesi del Centro America. Ad esempio sarà proprio un salesiano: mons. Rivera y Damas a succedere all'ucciso arcivescovo Romero nella città di San Salvador. Si racconta che lo stesso don Bosco, prima di morire fece, come era suo solito, un sogno: sognò una vasta pianura, alla periferia di una città, a ridosso delle montagne. In questa pianura vi era un'immensità di giovani che gli corsero incontro e lo abbracciarono. Poi accompagnarono don Bosco nel villaggio a fianco della città (la città era San Salvador e il villaggio si chiamava Soyapango e in questo villaggio don Bosco visitò una grande scuola con molti edifici: era la Ciudadela don Bosco). Attualmente il "villaggio" di Soyapango è diventato un sobborgo della grande capitale San Salvador e conta più di mezzo milione di abitanti. Il centro salesiano Ciudadela don Bosco fu fondato nel 1903, venne distrutto dal terremoto del 10 ottobre 1986 e fu ricostruito già a partire dal dicembre dello stesso anno. Con il collegio, la scuola, l'oratorio e il centro giovanile ospita quasi 10.000 ragazzi.

BORSE DI STUDIO
L'aiuto consisteva in borse di studio del valore di 300 dollari l'anno. A motivo del costo (maggiore di 365.000 lire, in genere si associavano due sponsor allo stesso ragazzo). Nel 1998, durante la visita del mago Sales, direttore del centro era un missionario italiano: don Cafarelli, in seguito, direttore di una grande scuola in Costarica. Con lui vennero presi i primi accordi per l'assistenza di alcuni ragazzi poveri che non avevano la possibilità di pagarsi gli studi. Attualmente la Fondazione ha terminato questo tipo di aiuto, legato al singolo studente.

PROGETTO HAITI (Inverno 2010)

EMERGENZA E AIUTO AI BAMBINI DELLA MISSIONE DEI SALESIANIRACCOLTI 185.228 EURO - GRAZIE DAI BAMBINI DI HAITI
 
TERREMOTO
Oltre due milioni di persone hanno bisogno di aiuto
 
    
  
LA FONDAZIONE MAGO SALES NEL MESE DI GENNAIO 2010 AVEVA LANCIATO UN APPELLO URGENTE DI RACCOLTA FONDI PER AIUTI DI PRIMA NECESSITA’ ALLA POPOLAZIONE DI HAITI DURAMENTE COLPITA DAL RECENTE TERREMOTO. A DUE MESI DI DISTANZA ECCO IL RISULTATO DELLA VOSTRA SOLIDARIETA' 
 
GIA' RACCOLTI € 65.228 IN DATA 12 - 03- 2010
          € 35.794 - offerte Fondazione mago Sales
          € 16.500 - Parroccchia di Cherasco (Cn)
          € 12.934 - Cena da Eataly
Parte di tali fondi sono stati inviati, alla missione salesiana di Port-Au-Prince, che, pur danneggiata, ha già attivato, al suo interno una struttura di aiuto e prima accoglienza. Altri ( quelli offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo) serviranno per la ricostruzione di una casa salesiana.

PROGETTO 2011
Costruzione a Cap Haitien di una scuola primaria “Réfection de la torture”, con un preventivo di spesa di 254,100 USD (pari a quasi € 200.000). 
Richiesto e in gran parte sponsorizzato dal gruppo: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo


 

 
 
 
Mago Sales tra i ragazzi gioiosi della citè du soleil ad Haiti – Port-Au-Prince nell’anno 2001. A dieci anni di distanza, una immane tragedia sembra aver cancellato l’inno di vittoria di questi giovani.
Eppure non dobbiamo lasciarci cadere le braccia, ma dare capacità di rinascita, ricostruendo un pezzo di questa oasi di pace gestita dai salesiani.
Ognuno deve… in tanti si può
 
 
È possibile offrire sostegno attraverso i seguenti canali, con causale Emergenza Haiti.
 
. Versamento su conto corrente postale n 42520288,   intestato a Fondazione Mago  Sales  Onlus, via   Bioletto, 20 – 10098 Rivoli (To).
 
. Bonifico bancario conto Intesa san Paolo
              IBAN IT 73 X 03069 30530 100000061253
 
. Donazioni on line dal sito www.sales.it
 
Messaggio di padre Attilio Stra da Haiti
Carissimo Don Silvio,
vorrei tanto potervi guardare negli occhi (nel cuore!) e dirvi GRAZIE!
In questi terribili momenti in cui tutto un passato è distrutto e non si vede ancora nessun avvenire... è tanto importante sentirsi tenere per la mano, avere qualcuno a fianco che guarda nella stessa direzione... Don Bosco ci diceva "Guarda alto! guarda lontano!" e... sempre avere la fede/sicurezza di essere nel cavo della mano di Dio!
1- Io sono ancora a Santo Domingo dopo quel tragico 12 gennaio ... il cui Dio mi ha miracolosamente salvato tra il mucchio di macerie... Non mi chiedo tanto: Come? ... e' il suo mestiere di fare miracoli! Ma spesso mi domando: "Perché?..."
Ferite... già quasi guarite, ma sopratutto la schiena, con una vertebra "un po' rotta" e altre "troppo vecchie!!!" Sono legato in un gran busto (come un salame!) che e' scomodo ma mi e'  tanto utile! .... e faccio grandi progressi...
Grazie per la raccolta fondi a vantaggio dei bambini di Haiti...vorrei tanto ringraziare personalmente tutti questi Benefattori generosi e solidali... il vostro nome, forse sconosciuto da me, e' scritto a caratteri di vita nel cuore di questi poveri Ragazzi/zze di strada... 

Colombia

La Colombia, nel mondo, viene per lo più associata alla produzione e al traffico di droga e solo alla droga si riconduce il clima di violenza che opprime il paese. Violenza politica e povertà, sottolinea p. Girardo, un missionario gesuita a lungo perseguitato e ora costretto a lasciare il paese, sono realtà altrettanto brutali. Sembra che questo paese sia stato l'antesignano della libertà in America Latina, ma tutti i progetti di liberazione, a partire dal fondatore dell'indipendenza: Simon Bolivar e continuando con la guerriglia guidata dal Che sono sempre stati troncati sul nascere. Attualmente, in seguito all'arrivo della prima missione di Amnesty International nel 1980, le cose sono un po' cambiate. Ma la povertà, la miseria, soprattutto lo sfruttamento di grandi potenze internazionali restano. "Ora si parla di pace… ma pace, dice Padre Girardo non è solo fare tacere le armi, ma ottenere giustizia". Le parole di speranza, come sempre, vengono dai giovani e un giovane poeta scrive: " In Colombia la vita non è un ruscello che corre lento e tranquillo: la vita è simile ad un'alta marea tumultuosa che colpisce gli scogli che ostacolano il suo percorso, fino a incontrare la direzione, l'orizzonte che forse sarà quello che forgeremo insieme, alla ricerca di un mondo qualitativamente migliore". In questo clima di speranza operano i salesiani attualmente presenti nel paese e la loro opera si rivolge, in modo particolare ai portatori di questa grande speranza: i giovani. In questo caso è proprio vero che aiutare un bimbo, significa aiutare un pezzo di speranza a vivere nel mondo. Grazie allora a tutti quei benefattori che operano questa scelta di libertà a vantaggio dei piccoli della terra.

BARRANQUILLA
(Collegio salesiano San Roque)

CONTATTO CON LA MISSIONE:
COLEGIO SALESIANO SAN ROQUE 
CALLE 30 N° 36-41
APARTADO 3034
BARRANQUILLA

  1.  
    Nel mese di novembre del 1999 il mago Sales incontrò a Valdocco, la casa madre dei salesiani in Torino, il Padre Gervasio Fornara, un missionario della Colombia, allora in Italia per una visita ai parenti. Nel mese di novembre l'associazione aveva molte richieste di adozioni a distanza. Quell'incontro fu veramente fortunato per i ragazzi poveri della parrocchia di don Gervasio, perché molti di loro entreranno a far parte del già discreto numero di bambini assistiti dalla nostra Associazione in tutto il mondo. La Fondazione ha dovuto sospendere questo tipo di aiuto, per ritorno del Padre Fornara in Italia.

Brasile

Brasile - Belem Entrata del centro Pro Menor
Brasile - Belem
Entrata del centro Pro Menor
Brasile - Belem Mago Sales con i ragazzi  del centro Pro Menor
Brasile - Belem
Mago Sales con i ragazzi
del centro Pro Menor
Attualmente il Brasile non è più considerato un paese del terzo mondo; ma nel suo interno rimangono molti problemi relativi alla povertà, soprattutto in determinate zone del paese, come il Nord Est o le grandi città. Ed è per questo che molte opere di solidarietà italiane continuano la loro opera di aiuto nei confronti dei settori più poveri di questa grande nazione. La stessa cosa si è proposta di fare l'associazione mago Sales, soprattutto attraverso l'opera delle adozioni a distanza. L'associazione mago Sales ha iniziato nell'agosto del 1998 con alcune adozioni in Sao Gabriel da Cachoeira (Manaus), presso la scuola dei Salesiani. Attualmente, dopo il trasferimento del missionario responsabile: Sig. Stefani Antonio, l'aiuto è stato offerto anche ai ragazzi della scuola salesiana in Belem (stato del Parà) e continua tutt'ora. Attualmente tale opera resta l'unica ad essere aiutata dall'associazione. 

CONTATTO CON LA MISSIONE:

MISSIONARIO: STEFANI ANTONIO
MISSIONE: ESCOLA SALESIANA DO TRABALHO 
CAIXA POSTAL 6500 PEDREIRA
9080-970 Belém - PA
AVENIDA PEDRO MIRANDA, 2403
BAIRRO:
SACRAMENTA 66080-000 Belém - Parà

cartina del brasile

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA E SUL PROGETTO DEI "CENTRI PRO MENOR" 
I salesiani iniziarono la loro opera nello stato del Parà nel 1958 sotto la direzione di un padre italiano: don Lorenzo Bertolusso. Questa zona del Brasile fa parte della più estesa area dell'Amazzonia (una delle meno sviluppate del paese. Su un territorio di più di 5.000.000 di Km2 vive una popolazione di soli 18.700.000 di abitanti: la meno popolata dell'intera nazione; 3,7 abitanti per Km2). La sua principale fonte di rendita resta il suolo con la produzione di vegetali e l'estrazione di minerali, nelle mani dei ricchi possidenti del Brasile. L'organizzazione sociale resta ferma ad un sistema feudale e a fare le spese sono le popolazioni più povere, in modo particolare i giovani. Attualmente i salesiani aiutano i giovani attraverso l'opera di un centro pro menor. Tale centro non è il solo nel paese e per saperne di più è meglio parlare del fondatore di tale stupenda esperienza: Padre Bento Le Fefre. Nel 1982 padre Bento è chiamato ad assumere la responsabilità di gestire la pastorale giovanile nella diocesi di Humaità (nello stato dell'Amazzonia). L'amore per i giovani e per i ragazzi lo stimola ad interessarsi alle loro condizioni sociali di vita, prima ancora che alle loro appartenenze religiose. Resta subito fortemente impressionato come un gran numero di bambini sia sfruttato attraverso il lavoro di vendita per le strade dai numerosi fabbricanti della città. Subito raccoglie presso di sé un numero discreto di questi bambini (dieci in tutto) e propone un diverso sistema di vendita. Compera un frigorifero e produce dei ghiaccioli; poi invita i ragazzi a confezionarli e a venderli per le strade. L'intero guadagno, detratte le spese, verrà ripartito tra di loro. Fu subito un successo. Dopo un mese i ragazzi diventano 40. Usando tutta la sua immaginazione e tenace operosità per creare nuove opportunità di fabbricazione e di vendita dei nuovi prodotti, padre Bento cercò aiuti finanziari dentro e fuori del paese. Con queste "sovvenzioni della provvidenza" comperò dei tricicli per il trasporto veloce della merce, comperò nuovi macchinari… aumentarono i frigoriferi e allo stesso tempo aumentarono anche i ragazzi. Anche la diocesi di quella regione contribuì notevolmente alla crescita del centro, donando a padre Bento e ai suoi ragazzi un ambiente (un ex ospedale) dove poter installare i macchinari e dove poter allestire una scuola, attraverso cui i ragazzi potevano imparare un mestiere. Presto alla gelateria, si affiancò una panetteria, poi un laboratorio di meccanica, di scultura e ancora una fabbrica di caffè. Dopo pochi anni i centri si moltiplicarono. Attualmente sono presenti nelle più grandi città di ben cinque stati del Brasile. Nell'estate del 1997 il mago Sales ha avuto occasione di visitare il centro di Humaità, culla del progetto umanitario di padre Bento. Anche lì, naturalmente ha aperto le sue valigie ed ha operato la sua magia confrontandola con quella spontanea dei ragazzi brasiliani, di quelli a cui piace la scuola, perché è una scuola diversa, cioè una scuola di vita. Allora ha capito che si può essere maghi, anche senza fare i trucchi di magia, senza usare la bacchetta magica… basta avere il coraggio di amare i ragazzi e di credere nella provvidenza. Un tempo nella piccola cittadina di Humaità c'erano centinaia di ragazzi di strada (meninos de rua).. ora sono scomparsi: magia di un padre salesiano e meraviglia… anche per un mago come mago Sales.

ADOZIONI A DISTANZA.
Anche l'istituto salesiano di Belem, nello stato del Parà, ha un "centro pro menor". Lo stesso verrà visitato dal mago Sales nell'anno 1997 e subito, dietro la richiesta dei missionari, soprattuto del salesiano Signor Antonio Stefani, l'associazione ha deciso un aiuto attraverso l'opera delle adozioni a distanza a vantaggio dei ragazzi poveri che lo frequentano. Attualmente l'aiuto continua, anzi le richieste di assistenza aumentano ogni anno. La laboriosità del salesiano laico Sig. Stefani è nota a molti, soprattutto per i suoi scritti di ringraziamento verso tutti i benefattori.

  • 2006
    A seguito del terzo servizio con "Le Iene" di Italia1, in aprile 2006 (vedi filmato Favelas nel settore video) è iniziato il progetto:che prevedeva l'acquisto di un centro per l'accoglienza di bambini di strada e ragazze madri a San Paolo in Brasile.
    Referente del progetto è Padre Jiulio.
    Il progetto è stato realizzato in brevissimo tempo per la sensibilità di molti generosi benefattori.
    Da 60.000 Euro, su richiesta di padre Julio siamo arrivati a donare 93.000 Euro per l'acquisto dello stabile.
    http://www.sales.it/giornalino/SSB36.pdf
    http://www.sales.it/giornalino/SSB37.pdf

Bolivia

cartina della boliviaSITUAZIONE
La Bolivia, al confine con il Perù, il Brasile, il Cile e l'Argentina è, con il Paraguai, il secondo paese dell'America Latina a non avere sbocchi al mare. Disseminato tra altissimi altipiani e grandi pianure, si trova a vivere i contrasti di una cultura arcaica, ancora legata alla terra (campesinos) con una più moderna vita di commercio, di produzione industriale, ma soprattutto di sfruttamento e di vendite illecite (cocaina). I primi salesiani vi giunsero ufficialmente il 17 gennaio 1963. 
La penetrazione salesiana si è sviluppata dopo la seconda metà del secolo, a partire dagli anni '40 quando, cioè, fu affidato ai Salesiani i seminari diocesani di Cochabamba e La Paz.
Grazie all'aumento di forze, la Bolivia salesiana ha potuto potenziare in qualità e quantità le proprie opere, tra cui figura oggi il centro parrocchiale e giovanile di El Alto (La Paz a 4.200 m. di altitudine), con scuola commerciale, laboratori di formazione e perfezionamento professionale, opere sociali e dispensario. 
Una particolare benemerenza hanno però acquistato i Salesiani con le scuole agricole, ora presenti in molte parti del paese. Questa vicinanza ai poveri campesinos è stata una scelta esplicita. Lo stesso è avvenuto a Kami, una zona mineraria a 3.500 metri di altitudine, dove operano da anni salesiani italiani, in modo particolare don Serafino Chiesa, con una presenza di almeno 20 anni.

NOTIZIE SULL'OPERA SALESIANA

Il mago Sales ha visitato l'opera salesiana di Kami in agosto del 1993. Non lasciatevi ingannare dal mese (agosto). In Bolivia è inverno, e che inverno! La temperatura segnava: - 9 gradi e allora non c'erano certo radiatori o sistemi di riscaldamento come abbiamo noi! Vi lascio quindi immaginare la situazione di tremenda precarietà in cui vivono sia missionari che abitanti, in genere minatori. Il materiale che si estrae è tungsteno. Usato per scopi militari, pagato ai minatori, pochi pesos e rivenduto a prezzo d'oro. Le situazioni di vita e di lavoro, poi, sono disastrose: cunicoli grandi poco più della vita di un uomo e ad una profondità di 500 metri, scavati nella montagna, diventano miniere di raccolta del materiale. La vita media degli abitanti si aggira sui 30 anni.

Mago Sales a KamiINDIRIZZI MISSIONARI

- Missionario P. Serafino Chiesa
Missione Casilla 1151
Cochabamba Kami – Bolivia

- Missionario: P. Gallo Giuseppe
Missione: Salesianos don Bosco
Av. Papa Paolo, 930
Casilla 639
Cochabamba - Bolivia


PROGETTI

  • Agosto 2000
    CONTRIBUTO PER COSTRUZIONE CENTRALE ELETTRICA A KAMI, SULLE ANDE
    Per alleviare la fatica dei minatori e fare in modo che non ci sia un abbandono in massa della montagna, verso le vicine città di Cochabamba o di Santa Cruz, don Serafino Chiesa ha chiesto aiuti per la costruzione di una centrale idoelettrica, capace di dare elettricità a tutta la regione. La spesa è enorme, ma sembra che la provvidenza sia di casa a Kami. Già metà della somma (quasi mezzo miliardo di lire) sembra sia stato raccolto. La Fonfazione Mago Sales ha contribuito, anche se nel piccolo, alla realizzazione di questa grande opera con una offerta di 13.000.000 di lire, raccolte in occasione del Giubileo dei maghi al Colle don Bosco - 24 maggio 2000.
    Vedi giornalino n. 15: 
  • Marzo 2002
    PROGETTO DI FINANZIAMENTO PER NUOVI INSEGNANTI.
    Costo 9072 dollari Usa Nell'ottobre del 2001, il missionario salesiano don Beppe Gallo ha visitato la sede della nostra Associazione in Torino. Ne è "rimasto tanto entusiasta"... che ci ha lasciato il compito di realizzare un progetto per la formazione di insegnanti a Cochabamba in Bolivia.
    NOME DEL MISSIONARIO E INDIRIZZO DELL'OPERA Don Beppe Gallo Salesianos Don Bosco Av. Papa Paolo 0982 Casilla 1856 Cochabamba Tel. 04-4256142 Fax 04-4256144 E-mail: 

Mago Sales a Kami

IDENTITÁ DEL PROGETTO

Come é nata l'idea del progetto di formazione di professori di “Escuelas Populares d. Bosco” (EPDB) (nota 1). É nata dall´esigenza di formare educatori-pastori e rinnovare i criteri di organizzazione e realizzazione del sistema preventivo nelle scuole di educazione primaria e secondaria. Chi ha elaborato il progetto. Il presente progetto é stato elaborato dalla commissione di educazione coordinata dal P. Giuseppe Gallo, delegato ispettoriale di pastorale giovanile.
Esiste una richiesta diretta da parte dei professori interessati alla loro formazione? Si, esiste una richiesta da parte degli stessi professori, verbalmente: visto che la ispettoria sta giá realizzando corsi di formazione, i professori hanno richiesto di dare maggior profonditá e forza a questi corsi. Il progetto é completamente nuovo o si tratta della continuazione di un altro cominciato o terminato anteriormente? Il presente progetto non costituisce una attivitá nuova, bensí la continuazione e approfondimento di attivitá anteriormente iniziate. 
E´ parte di un programma piú ampio nella ispettoría? La scuola di agenti educatori-pastori é parte della programmazione triennale educativo-pastorale dell´ispettoria, che si vede nel Progetto Educativo Pastorale, ed é inserito nel piano triennale di formazione dei laici. Quali altre forze entrano in campo per la realizzazione e l´appoggio económico del progetto? Da cinque anni l´ispettoria collabora con un fondo alla realizzazione del piano di formazione dei laici: in questi anni si é giunti alla triplice collaborazione: i professori collaborano con il viaggio dalla loro scuola (generalmente scuola del campo), la scuola che li invia, attraverso della associazione dei genitori, offre una piccola parte del corso, l´ispettoria completa il saldo. 
Si possono dividere gli apporti nelle seguenti percentuali: Professori 20 % Scuola di provenienza 20 % Ispettoria salesiana 60 %.
Ultimamente la situazione economica é peggiorata e alle difficoltá economiche si sono sommate le difficoltá sociali: é sempre piú urgente preparare agenti educativi, che sappiano affrontare la situazione per evitare l´abbandono scolare.

DESCRIZIONE E ANALISI DELLA PROBLEMÁTICA

Problemátiche dei professori: 
Economica. La maggior parte dei professori appartengono, in termini pedagogici alla scuola tradizionale, sono poco sensibili i cambi e con poche risorse e mezzi per realizzare questi cambi. Non esiste una legislazione laborale che li protegga... E´ un settore sociale sottomesso a livelli economici di sopravvivenza, dato che tiene uno stipendio basso come effetto del presupuesto destinato a questo settore dal Tesoro Generale della Nazione. Attualmente lo stipendio base dei professori é di 93 – 112 $ che non puó coprire le spese dell´alimentazione famigliare.
Settoriale. Il governo del MNR (partito politico che governó il paese negli anni ‘90 – ‘96) cominció la gestione introducendo, intorno al ’93, la Riforma delle strutture di Stato e la Riforma Educativa che a distanza di piú di sette anni non é passato in pratica effettiva. Il sistema governativo sta dimostrando, finora, che non ha la capacitá di attuare nel campo della formazione docente. La formazione o attualizzazione docente non é un processo agile e generalizzato: finora solamente un piccolo numero di docenti ha potuto approfittare di queste attivitá. I professori attualmente in esercizio, furono formati sotto un metodo tradizionale e rigido. Sono professori con grandi limiti concettuali e metodologici per riuscire a portare avanti una pratica educativa innovatrice come sarebbe pensato nella riforma educativa Esiste una forte resistenza di un gruppo significativo di docenti a mettere in pratica la Riforma: il salario molto basso non permette che si possano fare cambi nel settore. Non si conta ancora con i meccanismi, strumenti e personale per sviluppare un processo sistematico di formazione.

BENEFICIATI DAL PROGETTO.

Il numero dei beneficiati diretti del progetto saranno 630 profesori. A questi bisogna aumentare i beneficiati indiretti che sono tutti gli alunni di EPDB OBIETTIVO DEL PROGETTO.
Abilitare i professori delle scuole statali di convenzione EPDB affinché siano agenti educativi-pastorali. 
OBIETTIVI SPECIFICI
Formare i professori nella dimensione educativo-pastorale. Formarli affinché possano essere moltiplicatori del Sistema Preventivo di d. Bosco e della Spiritualitá Giovanila Salesiana. Incentivare lo stile di animazione nei professori.
CALENDARIO DEI CORSI. 
Avranno la durata di una settimana per due volte all´anno. Tutto il corso durerá due anni, con un totale di quattro settimane di formazione. I corsi saranno ciclici, permettendo la iscrizione di nuovi professori ogni anno nei corsi di inverno.
ATTIVITÁ PEDAGOGICHE DEI CORSI. 
Saranno parte del pensum le seguenti materie. Sistema preventivo: quattro ore tutti i corsi. Spiritualitá giovanile salesiana: quattro ore tutti i corsi. Psicología evolutiva: due ore tutti i corsi. Vita di d. Bosco e di M. Mazzarello: tre ore tutti i corsi. Progetto Educativo: tre ore tutti i corsi. Evaluazione del Progetto Educativo: due ore nei corsi di estate. Itinerari educativi: tre ore tutti i corsi. Temi fondamentali di catechesi: quattro ore tutti i corsi. Amministrazione educativa: due ore tutti i corsi. 
ATTIVITÁ DI LABORATORIO. Musica. Teatro. Arbitraggio sportivo. Dinámica di gruppo. Organizzazione del corso. Organizzazione del tempo libero. Giochi di massa. Liturgia. COSTI DEI CORSI (USD) Casa di ritiro di Fatima. Giornaliero 6 Corso (6 giorni) 36 Professori 315 (6 giorni) 11.340 2 corsi annuali 22.680 2 anni 45.360 APPORTO DEI PROFESSORI (20% del totale) Due anni di corsi 9.072 USD APPORTO DELLE SCUOLE DI ORIGINE (20% del totale) Due anni di corsi 9.072 USD APPORTO DELLA ISPETTORIA (40% del totale) Due anni di corsi 18.144 USD TOTALE 36.288 USD SALDO CONTRARIO - 9.072 USD RICHIESTA ECONOMICA.
Finalmente si chiede alla “Associazione Mago Sales” che possa farsi carico di 9.072 USD, che sono il saldo negativo del costi dei corsi di formazione dei professori, collaborando cosí l´ ispettoría di bolivia, che potrebbe ridurre il suo apporto al 40% del totale del costo. Nota 1) Escuelas Populares d. Bosco. E´ una convenzione tra Ministero di Educazione di Bolivia e la Congregazione Salesiana. Il Ministero si impegna a pagare i professori, mantenere le strutture murarie e di manutenzione ordinaria (lavagne, gesso, biblioteca). La Congregazione Salesiana assume la direzione e amministrazione di tali scuole (generalmente le piú povere di zone di campo), puó scegliere i professori e i direttori, può optare per determinati programmi di studio, ha l´obligo della formazione docente.

Vedi giornalino n. 20 pagina 2:

Argentina

Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
Giovani del Centro de Dìa
La storia dell'Argentina è a tutti nota per i ripetuti sistemi di dittatura. Attualmente i telegiornali italiani ci presentano la Plaza de Majo, antistante alla "Casa Rosada", carica di manifestanti: sono le madri o le mogli dei numerosi desaparesidos (scomparsi durante il regime militare) che chiedono ancora giustizia. Questa è storia. Purtroppo quasi nessuno parla della situazione attuale dell'Argentina sull'orlo di un disastro finanziario e sociale. Secondo molti il paese non ha prospettive di migliorare. Il debito pubblico, come la disoccupazione stanno raggiungendo livelli spaventosi. Il domani preannuncia più fame e più miseria. Anche se il presidente Fernando de la Rua sta cercando di porre un riparo all'aumento della miseria nelle città (soprattutto in Buenos Aires) con una politica di assistenza sociale, il disagio giovanile si fa sentire ogni giorno di più. Sono in aumento i ragazzi di strada, la prostituzione e l'uso della droga, in particolare quello della colla (la droga dei poveri). I Salesiani arrivarono nel Paese 125 anni fa. Furono i primi missionari mandati da Don Bosco. Attualmente si trovano un po' in tutto il Paese, ma la loro presenza è richiesta in modo particolare nelle periferie delle grandi città come Buenos Aires, ed è proprio qui che ha inizio l'Opera di Don Bosco per i ragazzi di strada. 

ADOZIONI A DISTANZA
Inizio anno 2001 – Terminato nel 2003 per chiusura opera.


CONTATTO CON LA MISSIONE:
Missione: Obra de Don Bosco
Indirizzo: Don Bosco 4002
C1206ABN - CAPITAL FEDERAL - Buenos Aires
Repùblica Argentina


OPERA DI DON BOSCO
Per i ragazzi della strada

OBIETTIVI
Gli obiettivi di questi Hogares si ispirano all'Opera di Don Bosco e si rivolgono alla prevenzione e allo sviluppo integrale dei bambini e degli adolescenti. Si tratta di dare la possibilità alla popolazione più giovane di integrarsi nella società, progettando un futuro sia nell'ambito lavorativo che affettivo. Il Progetto si propone di creare uno spazio diverso da quello della strada perché i ragazzi possano rivedere il proprio passato, vivere il presente e costruirsi un futuro. Da questa prospettiva gli obiettivi si indirizzano a:
- Seguire gli adolescenti e i giovani che si trovano in situazioni vulnerabili per creare forme alternative che permettano loro di elaborare un progetto di vita.
- Realizzare le possibilità favorevoli perché tali giovani possano stabilire nuovi vincoli sociali e intraprendere processi di reinserimento nell'ambito scolastico, lavorativo, culturale.
- Stimolare nei ragazzi una revisione sulla propria storia personale, per un reinserimento con la propria famiglia di origine.
- Promuovere il lavoro in rete con organizzazioni sociali e popolari.

LA METODOLOGIA
La metodologia per il Progetto si ispira al carisma di Don Bosco. Don Bosco fu per i giovani "casa, cortile, scuola, parrocchia". Per questo, Salesiani ed educatori laici, desiderano essere per questi bambini "strada, casa, scuola, Buona Novella", attuando, soprattutto, la pratica oratoriana. Il Progetto segue la linea del Sistema Preventivo di Don Bosco: "Amore, Ragionevolezza e Fede".
La metodologia ha quattro tappe fondamentali:
Giovani dei Pequenos Hogares
Giovani dei Pequenos Hogares

Il lavoro nelle strade dove ci si accosta ai bambini nel loro ambiente "naturale". Si prendono, cioè, contatti con i bambini che vivono nella stazione e nella piazza di Constituciòn e Once e si cerca di stabilire un contatto affettivo ed educativo di conoscenza e confidenza con loro. Si crea, anche, un avvicinamento con le famiglie dei ragazzi che vivono per le strade. Tutti i giorni l' "Equipe della Strada", composta da due o tre educatori, li va a trovare e dialoga con loro; li distoglie da quello che è il loro ambiente a rischio, offrendo il mate [bevanda simile al te] o organizzando partite di calcio o, semplicemente, chiacchierando con loro. Vengono così create attività educative e pastorali in spazi aperti. Insieme con altri organismi di diritti umani e congregazioni religiose di suore (Adoratrici e Oblate) si lavora per difendere i loro diritti e impedire che finiscano nelle grinfie della Polizia di Stato o dei Tribunali minorili.

Poi si continua con il secondo passo: il Centro de Dìa (centro diurno) Questo è frequentato da giovani di diverse età provenienti dalla strada. Si tratta di uno spazio a porte aperte dove i bambini ricevono indumenti, cibo, medicine; dove vengono svolte attività ricreative come il gioco, lo sport, giochi da tavola e da salone insieme ad attività scolastiche e creative come il disegno o la pittura. L'assistenza permanente degli educatori è la regola base di questa pedagogia. Senza di essa non è possibile, per i ragazzi, entrare e convivere all'Hogar. Per loro viene creato un clima familiare e allegro, con delle norme di convivenza capaci a favorire il rispetto reciproco.

Insieme al Centro de Dìa si propoAne ai ragazzi la presenza nel Centro de Noche (Centro notturno). Qui si offrono buone condizioni (serenità, intimità, riposo, ecc.) per superare i pericoli notturni (furti, droga, ecc.). Si cerca di potenziare gli aspetti positivi che permettano ai bambini di maturare i loro progetti di vita.

Il quarto passo è l'inserimento dei bambini nei Pequenos Hogares. Questo è uno spazio educativo di preparazione e inserimento nel mondo del lavoro. Si fa in modo che i ragazzi vivano uno spirito di famiglia e svolgano attività comuni di studio, lavoro, vita sociale, sport e ricreazione. Si tratta di un sistema di "porte aperte", che si inserisce in un cammino di ricerca e incontri con le famiglie, di salvaguardia della salute, di attenzioni sulla scolarità. I Pequenos Hogares favoriscono la preparazione e maturazione di un progetto di vita. Si è scelto di ubicare i Centri in quartieri popolari per dare la possibilità di inserirsi nella comunità.
Si lavora in due aree geografiche specifiche:

a) le zone di Constituciòn e la Boca della città di Buenos Aires, nelle quali si trovano :
- Un Centro de Dìa - Piedras 1597
- Un Centro de Noche - Piedras 1597
- Un Hogar - Rocha 1180

b) la zona della Matanza nel sobborgo di Buenos Aires nella quale si trovano:
- Un Centro de Dìa (Ciudad Evita: Las Rosas 335)
- Quattro Hogares:
- Alicante 274 (San Justo)
- Alicante 509 (San Justo)
- Buchardo 4375 (San Justo)
- Las Amapolas 95 (Ciudad Evita)

Bambini di strada
Bambini di strada
RISULTATI
Attraverso più di dieci anni di un continuo accompagnamento dei ragazzi nelle diverse tappe del progetto, sono passati approssimativamente 500 giovani i quali hanno scelto la libertà e, in base alle loro possibilità, una tra alcune delle seguenti alternative:
- Ritorno alla propria famiglia
- Costituzione del proprio Hogar (spazio fisico)
- Costituzione della propria famiglia (spazio affettivo)
- Inserimento stabile all'interno dell'Istituzione Salesiana, o in altre diverse Istituzioni
- Permanenza nelle strade con accompagnamento dell'Istituzione.

Il Mago Sales con i bambini di strada
Il Mago Sales con i bambini di strada

Spettacolo del Mago Sales in uno dei Centri dell'opera Don Bosco
Spettacolo del Mago Sales in
uno dei Centri dell'opera Don Bosco

ASSOCIAZIONE MAGO SALES
Nel Novembre del 2000, il Mago Sales decise di andare in Terra del Fuoco (Argentina), dove 100 anni fa si recarono i primi missionari Salesiani di Don Bosco. Qui farà numerosi spettacoli per i ragazzi delle scuole e per le comunità parrocchiali. Tutto bene, anche se non incontrerà più nessun Indios,ormai completamente scomparsi. In conseguenza, però, di uno sciopero dei servizi aerei, il mago Sales sarà obbligato ad abbreviare la sua permanenza nella Terra del Fuoco e far ritorno a Buenos Aires due giorni prima della partenza definitiva dall'Argentina. Ancora una volta la Provvidenza darà una maAno all'Associazione nel trovare nuove vie per aiutare i ragazzi bisognosi. Infatti, in quei due giorni di riposo forzato, il Mago Sales sente parlare di un progetto per i ragazzi di strada. Incontra il Padre Morena, responsabile dei centri "Hogar" e visiterà i centri in Buenos Aires. Ne resterà ammirato per l'opera svolta dai numerosi volontari. Naturalmente vi farà uno spettacolo di giochi di prestigio e ritornerà in Italia con una promessa: aiutare anche questi ragazzi. La promessa si sta concretizzando. Infatti, con i soldi raccolti a seguito di ogni spettacolo del Mago Sales nelle scuole d'Italia, viene aiutato un ragazzo delle strade di Buenos Aires. Ora sono già più di 30 i giovani aiutati da altri ragazzi delle scuole d'Italia e si sta creando un ponte di solidarietà tra le nostre aule e i centri "Hogar" dell'Argentina. Così alcune scuole d'Italia hanno un ragazzo in più tra i propri banchi e le strade di Buenos Aires un ragazzo in meno.

Progetto Favelas

Elen trascorre le sue giornate al mercato centrale di San Paolo.

Situazione sociale 
Aggiornamento di Padre Julio Lancellotti

Ecco la sua storia

Elen trascorre le sue giornate al mercato centrale di San Paolo.
La sua vita è simile a quella di tanti "Ninos de Rua", i bambini che come lei vivono sulle strade delle città del Brasile. Vivono di espedienti, andando a rovistare nei bidoni della spazzatura o facendo piccoli favori ai clienti del mercato, portando la spesa, il giornale o le bibite fresche agli impiegati del vicino ufficio postale. In cambio ricevono piccole mance e così sopravvivono.
Elen ora ha 13 anni ed è già mamma. Mentre lava i vestiti della sua bambina nella fontanella del parco, sogna una casa dove vivere, circondata dall'affetto di persone care. Lei non ruba, non si droga e questo è già un bene. Ma in quella città e in molte altre, vivono tanti bambini che stanno bruciando il loro futuro senza prospettive di riscatto.

 

NUOVO PROGETTO DI SOLIDARIETA' 2006

Nella mia vita ho incontrato e conosciuto centinaia di ragazzi che si trovavano in situazioni di forte emarginazione e la cui moltitudine veniva a formare un vero e proprio popolo: "il popolo della strada". Come i Chiriperos di santo Domingo che avevano violato la legge o come i ragazzini abbandonati di Calcutta, come i bambini e gli adolescenti malati di AIDS delle bidonville di Nairobi, o, ancora, come i minori carcerati dell'isola di Cebù, nelle Filippine o degli stati del Centr'America.
Minori che ancora oggi vivono grandi sofferenze e privazioni, oltre ad essere impediti in ciò che è loro essenziale: il diritto al gioco e al sorriso. 
Essi popolano le grandi città del mondo, ai margini delle strade o delle piazze, coinvolti nell'enorme rete del narcotraffico, lontani dalle scuole che non li attirano, nell'assoluta mancanza di spazi per la cultura, lo sport, lo svago.
Nello scorso mese di gennaio sono stato con Marco Berry delle Iene a San Paolo del Brasile, una immensa metropoli di 20 milioni di abitanti, dove ho incontrato la povertà di tanti bambini di strada. Una povertà completamente diversa da quella degli altri paesi del mondo. Qui i bambini di strada sono legione: sono almeno sette milioni i bambini e gli adolescenti che vivono abbandonati per le strade delle principali città brasiliane, e in media quattro di essi sono assassinati ogni giorno da gruppi di sterminio non ben identificati. 

Qui, a San Paolo ho incontrato padre Julio Lancellotti, "il profeta della strada", un angelo in un inferno di vita, un raggio di luce e di speranza per i dannati delle favelas, situate al centro della città, dove si dà molta più importanza alla vita di un cane che all'esistenza di un essere umano, anche se bambino.
Padre Julio è un sacerdote dell'archidiocesi di san Paolo, oltre al ministero pastorale, legato al suo ruolo di parroco, egli si dedica al recupero e all'integrazione sociale dei ragazzi di strada, chiamati "meninos de rua", tossicodipendenti, adolescenti e giovani che hanno avuto problemi con la giustizia o che sono in carcere.
Il suo impegno convinto e instancabile per il rispetto dei diritti umani di tutti i ragazzi e i giovani più emarginati, la sua denuncia contro la mafia della droga e la corruzione dei governanti gli hanno creato una cerchia di nemici. 
Egli è continuamente minacciato di morte, ma prosegue senza paura la sua opera in favore dell'adolescenza e gioventù più debole.
In una città disumana, come San Paolo, Padre Julio sfida la violenza "legalizzata" con una missione educativa di frontiera, che lo ha reso un vero profeta della giustizia e dell'amore in favore di bambini e di ragazzi che vivono ai margini di una società terribilmente ingiusta, che fa molto poco per dare loro possibilità di crescita e di costruzione di un futuro onesto e dignitoso.

Attualmente Padre Julio gestisce 45 centri per il recupero e la prevenzione, occupandosi ogni giorno di circa 7.000 bambini di strada. 
L'assistenza è continua e ben organizzata, ma le richieste di aiuto aumentano ogni giorno.
Padre Julio ha urgente bisogno di comperare un locale di almeno 300 metri quadri per accogliere le ragazze madri, per una spesa complessiva di 60.000 Euro
"Noi siamo pronti - mi dice Padre Julio - ma ci mancano i soldi".
Mediante la trasmissione le Iene è stato lanciato un appello affinché ciò si possa realizzare, come è già avvenuto per la liberazione dei bambini di fabbrica in Cambogia e per i bambini soldato in Uganda.
Grazie per ciò che potete fare.


Per effettuare i versamenti si possono utilizzare i seguenti conti correnti:

- Conto corrente postale

C.C.P. 42520288 
intestato a: FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS
Via Bioletto, 20 - 10098 Rivoli (TO)
Specificando nella causale: PROGETTO FAVELAS BRASILE

- Un bonifico bancario

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La Fondazione Mago Sales è una Onlus di diritto ai sensi della legge 460-97 art. 10, comma 8, iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Torino al n. 354 del 16 aprile 2004.
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